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Greenpeace, il Giappone e le balene

Foto action in tutto il mondo per le balene. E i giapponesi.

News - 14 febbraio, 2007
Nel giorno degli innamorati, Greenpeace si dichiara ai giapponesi. Ma il governo nipponico gli spezza il cuore. A colpi di arpione. Oggi, in tutto il mondo, gli attivisti di Greenpeace hanno offerto fiori e cioccolatini ai turisti e ai membri delle ambasciate giapponesi, con il messaggio "Amiamo il Giappone, ma la caccia alle balene ci spezza il cuore!"

San Valentino è l'occasione giusta per ricordare che Greenpeace ama il Giappone e il popolo giapponese, ma è contraria alla caccia alle balene che il governo di Tokyo si ostina a praticare, contro ogni logica di mercato.

A Tokyo, i nostri volontari hanno consegnato un gigantesco biglietto di San Valentino ai rappresentanti dei Paesi favorevoli alla riapertura della caccia commerciale alle balene, riuniti proprio in questi giorni per discutere la "normalizzazione" della Commissione Baleniera Internazionale. Questa riunione è in realtà un tentativo del governo giapponese di raccogliere voti per arrivare, nella prossima riunione della IWC, a eliminare la moratoria mondiale sulla caccia alle balene.

I fiori e i cioccolatini parlano chiaro: Greenpeace non è contro i giapponesi, ma semplicemente si oppone alla caccia alle balene.

1000 balene rischiano di finire in scatola, minacciate dalla flotta della vergogna. Eppure il  95 per cento dei giapponesi non ha mai mangiato la carne di balena o lo fa raramente: questa carne ha così poco mercato che resta invenduta nei magazzini, viene usata per preparare cibo per cani o addirittura finisce in discarica.

Intanto, la nave di Greenpeace "Esperanza" sta inseguendo la flotta baleniera giapponese nell'Oceano Meridionale. Caterina Nitto e gli altri attivisti sono pronti a sfrecciare sui gommoni, per disturbare ancora una volta le operazioni di caccia. L'associazione Sea Sheperd si è ritirata. Greenpeace, invece, non molla la presa: le azioni non violente continueranno.

La caccia alle balene appartiene al passato. La Commissione baleniera internazionale dovrà cominciare a lavorare per le balene e non per i balenieri!