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Scorie nucleari in barattolo

News - 17 aprile, 2008
Oggi è la seconda giornata di protesta degli attivisti di Greenpeace presso le agenzie di Intesa Sanpaolo. In tutta Italia hanno distribuito ai clienti della banca "barattoli di scorie nucleari" per denunciare la decisone del Gruppo di finanziare il completamento di due vecchi reattori nucleari a Mochovce, in Slovacchia. In questo pericoloso progetto è coinvolta Enel.

Attivisti in azione presso le agenzie di Banca Intesa Sanpaolo

Banca Intesa ha concesso a Enel un finanziamento di circa 100 milioni di euro. Senza garanzie sulla sicurezza. Questi reattori non sono stati sottoposti a nessuna procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e non hanno un guscio di contenimento che possa proteggerli da eventi esterni, come la caduta di un aereo.

Enel ha affermato che non intende realizzare la struttura di protezione per i reattori giudicando "improbabile" un incidente. Greenpeace ha fatto anche ricorso alla Commissione europea in quanto le condizioni contrattuali garantite a Enel dal Governo slovacco, per il completamento dei reattori, si configurano come aiuti di stato illegali.

Nella sua pubblicità Intesa Sanpaolo punta molto sull'ambiente. Ma sono solo parole. Greenpeace chiede al gruppo di non finanziare con i soldi dei cittadini italiani quello che potrebbe risolversi in un disastro nucleare.

I finti barattoli di scorie radioattive consegnate dai volontari rappresentano simbolicamente quello che la centrale potrebbe produrre: considerando solo il combustibile irraggiato, circa 145 tonnellate di scorie pari a 360 mila barattoli di pomodoro.

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