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Pesca all'italiana: indennizzi in tasca e spadare in acqua.

News - 26 giugno, 2006
Continua la battalia di Greenpeace contro le spadare, le reti killer che uccidono delfini, balene e tartarughe marine. Stanotte, al largo di Capo Palinuro, la Rainbow Warrior ha intercettato due pescherecci provenienti dal porto di Bagnara Calabra, "Athena" e "Odissea", che pescavano con questo tipo di reti illegale. Una delle due imbarcazioni, il peschereccio "Athena", ha usufruito in passato degli indennizzi per la riconversione delle proprie attrezzature di pesca, ma evidentemente non li ha spesi bene.

Un pesce spada rimasto impigliato in una rete spadara.

Le spadare sono reti pelagiche derivanti vietate sia dall'Unione Europea che da una risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Dopo il bando dell'Ue, diversi milioni di euro sono stati stanziati per indennizzare chi praticava questo tipo di pesca. Già due anni fa, tuttavia, Greenpeace aveva documentato, in un rapporto, la ripresa di questa pesca illegale.

Gli avvistamenti di questa notte sono l'ennesima conferma del fallimento del piano di rinconversione delle flotte di spadare: i soldi sono stati erogati "a pioggia" e non sono stati usati per riacquistare le reti dai pescatori. Alcuni pescatori - è il caso del peschereccio "Athena", che ha ricevuto un risarcimento di 28.682 euro - hanno continuato a pescare con le spadare anche dopo avere intascato gli indennizzi per la riconversione. Non è da escludere, inoltre, che alcuni di questi fondi siano stati impiegati anche per comprare nuove reti o per armare nuove imbarcazioni. I controlli in porto sono occasionali mentre quelli in altura sono costosi e complicati.

La Rainbow sta compiendo in questi giorni un tour del Mediterraneo per combattere la pesca illegale, difendere le popolazioni marine e promuovere la creazione delle aree protette in tutta la superficie del bacino. Venerdì scorso, al largo di Ponza, c'era stato un altro avvistamento: 25 attivisti di Greenpeace avevano confiscato simbolicamente un pezzo di "ferrettara" illegale. Nella rete si era anche impigliata una tartaruga marina, che è stata subito liberata in mare.

Scheda Avvistamento Numero 1

Data 23 giugno 2006
Ora [ primo avvistamento ] circa h. 3.00
Posizione 40° 15.5 N - 12° 54.7 E
Distanza dalla costa circa 35 miglia nautiche a sud di Ponza
Nome Imbarcazione Biagio Anna
Matricola Imbarcazione 3CS822
Lunghezza stimata della rete tra 6 e 8 chilometri
Dimensione della maglia 100 millimetri
Ampiezza della rete 12 metri

Scheda Avvistamento Numero 2

Data 25 giugno 2006
Ora [ primo avvistamento ] circa h. 23.00
Posizione 9° 23.8 N - 14° 41.0 E
Distanza dalla costa circa 43 miglia nautiche da Capo Palinuro
Nome Imbarcazione Athena
Matricola Imbarcazione 5RC868
Lunghezza stimata della rete circa 15 chilometri
Dimensione della maglia 210 millimetri
Ampiezza della rete Oltre 10 metri

Scheda Avvistamento Numero 3

Data 25 giugno 2006
Ora [ primo avvistamento ] circa h. 23.15
Posizione 39° 28.9 N - 14° 40.7 E
Distanza dalla costa circa 43 miglia nautiche da Capo Palinuro
Nome Imbarcazione Odissea
Matricola Imbarcazione 5RC1076
Lunghezza stimata della rete circa 15 chilometri
Dimensione della maglia 200 millimetri
Ampiezza della rete 17,5 metri

La scorsa settimana, proprio a bordo della Rainbow Warrior ormeggiata nel porto di Genova, Greenpeace ha inoltre reso noto il rapporto "Riserve marine per il Mediterraneo" che denuncia lo stato di crisi del nostro mare e propone l'istituzione di un network di 32 riserve marine.

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