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Altri investimenti sbagliati di ENEL

Pagina - 7 agosto, 2012
Se, soprattutto fuori dall’Italia, ENEL ha un impegno anche nelle fonti rinnovabili, aspetto certamente positivo, ci sono altri aspetti degli investimenti del gruppo che vengono contestati da Greenpeace e altre associazioni. Qui alcuni dei progetti più rilevanti.

Il completamento di due reattori di progettazione sovietica a Mochovce in Slovacchia. Si tratta di due reattori progettati negli anni Settanta dall’industria dell’ex URSS, che ENEL si è impegnata a completare con un investimento di circa 3 miliardi di euro per complessivi 880 MW. Un costo paragonabile a quello registrato in Finlandia per l’EPR francese, che al consuntivo vede raddoppiati i costi previsti. Anche se ENEL si è fortemente impegnata a migliorare il progetto dal punto di vista della sicurezza, il reattore non ha un doppio contenimento, caratteristica per la quale non verrebbe approvato dalle autorità di sicurezza nucleare dei principali Paesi europei che ritengono questa caratteristica essenziale.

Investimenti nel nucleare in Russia. Oltre alla centrale di Kaliningrad, ENEL ha siglato un accordo per l’impegno nel settore nucleare in Russia.

Grandi dighe in Patagonia e Guatemala. L’impegno di ENEL, attraverso la controllata Endesa, in progetti di grandi dighe nella Patagonia cilena e in Guatemala è aspramente contestato da coalizioni di associazioni e di comunità indigene, che nel caso del Guatemala accusano di non essere stati coinvolti in un progetto il cui impatto sul loro territorio è rilevante.

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