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Le spadare

Pagina - 3 gennaio, 2011
Il caso forse più scandaloso di pesca illegale, al di fuori di ogni regola, è quello delle "spadare". Le spadare sono un tipo di rete pelagica derivante usate dai pescatori del Mediterraneo.

Basta spadare!

Si tratta di reti che vanno alla deriva in alto mare, spesso in acque internazionali e non catturano solo il pesce spada, come suggerirebbe il nome, ma spaziano dalla sardina alla balena. La rete alla deriva, infatti, non è tesa e fatalmente intrappola tutto quel che si sposta nelle sue vicinanze: gli animali, nuotando nei pressi, generano correnti che "attirano" la rete. Per questo motivo le spadare sono state chiamate "muri della morte".

Le reti pelagiche derivanti sono l'unico attrezzo da pesca vietato da una risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA Res. n. 44/255 e n. 46/215) e, dopo una dura battaglia degli ambientalisti, anche dall'Unione europea (Reg. CE/1239/1998). Dopo il bando dell'Ue, sono state spesi milioni di euro come indennizzo a chi faceva una pesca comunque illegale, ma dopo un'iniziale diminuzione delle attività c'è stata una nuova espansione dei muri della morte. Nel 2004 Greenpeace ha documentato la ripresa di questa pesca illegale in un rapporto, denunciando ripetutamente nel 2006, nel 2008 e nel 2009 casi di pesca pirata.

Le ragioni di questa ripresa sono molteplici. Ad esempio, contrariamente a quanto suggerito da Greenpeace, i soldi della riconversione sono stati erogati "a pioggia" e non per riacquistare le reti dai pescatori: le reti sono, infatti, rimaste in circolazione e alcuni pescatori che hanno ricevuto indennizzi continuano comunque a pescare con le spadare!

D'altra parte, i controlli in porto sono occasionali mentre quelli in altura sono costosi e complicati e il deterrente è minimo:

- chi pesca con le spadare rischia al massimo una multa di circa tremila euro. Le reti possono essere confiscate ma di solito sono affidate in custodia agli stessi pescatori!

- la presenza di imbarcazioni che hanno reti illegali a bordo è tollerata nei porti italiani.

Grazie alla manifesta tolleranza delle autorità italiane, insomma, oggi le spadare pescano ancora. Il caso delle spadare è una vergogna per tutta la pesca italiana.Oggi vengono erogati milioni di euro in contributi che potrebbero essere usati per una gestione sostenibile della pesca.

Perché chi pesca illegalmente, o detiene a bordo attrezzi fuori legge, non può essere fermato, ritirando temporaneamente, e in caso di recidiva in modo permanente, la licenza di pesca? Noi vogliamo che i pescatori continuino a lavorare mescolando tradizione a innovazione, in modo sostenibile ed equo. E crediamo che senza una rete di aree protette quest'obiettivo sia irraggiungibile.

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