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OGM? No grazie!

Oggi gli OGM non mostrano alcun beneficio per i consumatori e gli agricoltori, ma solo per l'industria biotech. Queste multinazionali brevettano e vendono semi transgenici e sostanze chimiche collegate, in cambio di problemi e quesiti irrisolti per l'ambiente e la sicurezza alimentare.

Non è raro che gli OGM vengano presentati come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un'agricoltura rispettosa dell'ambiente. In realtà, gli organismi geneticamente modificati non sono altro che una sfaccettatura di un settore agricolo di stampo industriale, in cui l'uso di erbicidi e pesticidi è molto diffuso. Inoltre, il rilascio di OGM nell'ambiente comporta notevoli rischi, come la perdita di biodiversità, e molti altri addirittura imprevedibili.

Greenpeace si batte da anni contro il rilascio in ambiente degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), perchè sono portatori di troppi rischi per permetterne la diffusione. Sono un pericolo per l'ambiente, comportano rischi per la salute e minacciano gli equilibri economici e sociali. Sollevano, inoltre, questioni etiche che non sono state sufficientemente discusse.

Greenpeace si oppone alla coltivazione di OGM in campo aperto. Perché è una fonte di inquinamento genetico. Perché minaccia la biodiversità. Perché inevitabilmente contamina le coltivazioni tradizionali e biologiche.

Greenpeace non si oppone invece alla ricerca in un ambiente confinato (laboratorio), in particolare  in campo medico. Noi non siamo contro la ricerca o il progresso. Noi sosteniamo una scienza che sia a vantaggio di tutti e che rispetti l'ambiente.

Oggi, non è così. Gli OGM arricchiscono soltanto grandi aziende come Monsanto e Bayer. Gli organismi geneticamente modificati non hanno un rendimento superiore a quello delle colture tradizionali. Non sono più sicuri e non resistono alla siccità. Impoveriscono ulteriormente i piccoli agricoltori, standardizzando le pratiche agricole e minacciando la biodiversità.

Oggi rischiamo di ritrovarci gli OGM in tavola perché ci è stato negato il diritto di conoscere quale siano gli ingredienti geneticamente modificati presenti nella catena alimentare. Ai consumatori viene negato il diritto di poter scegliere. Gli OGM permettono a una piccolissima minoranza di decidere sul resto dell'umanità.

Gli ultimi aggiornamenti

 

Alcuni attivisti di Greenpeace sono entrati

Immagine | 27 luglio, 2006 a 19:13

Alcuni attivisti di Greenpeace sono entrati in un campo di mais OGM a Grezet Cavagnan, nella Francia meridionale, e lo hanno "marchiato" come zona di contaminazione, con un enorme cerchio e una "X" al centro. L'azione è avvenuta in risposta alla...

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Il cerchio con la "X" al centro che alcuni

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Il cerchio con la "X" al centro che alcuni attivisti di Greenpeace hanno realizzato in un campo di mais OGM a Grezet Cavagnan, nella Francia meridionale, per marchiarlo come zona di contaminazione.

Coesistenza Ogm: sai cosa semini, non sai cosa raccogli

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I coltivatori spagnoli di mais danno fuoco

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I coltivatori spagnoli di mais danno fuoco alle proprie coltivazioni dopo aver scoperto che sono state contaminate dai vicini campi di mais geneticamente modificato.

Coesistenza impossibile [ in inglese ]

Pubblicazione | 4 aprile, 2006 a 14:34

Studio sulla coesistenza di colture tradizionali e OGM in Spagna. Il rapporto, sulla base di analisi di laboratorio e campionature in quaranta campi di mais spagnoli, convenzionali e biologici, documenta che in almeno un quarto dei casi si è...

Attivisti di Greenpeace in azione alla Fieragricola

Immagine | 12 febbraio, 2006 a 15:17

Attivisti di Greenpeace in azione alla Fieragricola di Verona, dove veniva offerto un banchetto a base di polenta e birra Ogm da Futuragra, un'associazione di lobbisti che promuove il mercato di alimenti geneticamente modificati.

Attivisti di Greenpeace in azione alla Fieragricola

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Immagine | 12 febbraio, 2006 a 15:15

Attivisti di Greenpeace in azione alla Fieragricola di Verona, dove veniva offerto un banchetto a base di polenta e birra Ogm da Futuragra, un'associazione di lobbisti che promuove il mercato di alimenti geneticamente modificati.

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