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I brevetti sulla vita

Pagina - 22 novembre, 2010
I brevetti sugli organismi viventi consentono ad aziende come la Monsanto di esercitare un vero e proprio monopolio e di sottomettere gli agricoltori a un controllo eccessivo, dalle sementi alla produzione di alimenti.

Il 90% delle colture OGM attualmente coltivate (parliamo di soia, mais, cotone e colza), offrono benefici economici a un'unica impresa, la Monsanto. È lei la detentrice dei relativi brevetti, sta investendo molto sugli OGM e aumentando il controllo sulla catena alimentare.

Negli Stati Uniti, gli agricoltori che utilizzano la soia OGM Roundup Ready della Monsanto devono firmare un apposito contratto, che dà alla multinazionale il diritto di ispezionare le aziende agricole in qualsiasi momento per alcuni anni. Questi agricoltori sono obbligati a usare solo l'erbicida Roundup della Monsanto e non possono conservare una parte del loro raccolto per l'anno successivo.

Oggi, una manciata di aziende controllano il mercato delle sementi e possono decidere quali semi sono disponibili, a quale prezzo e a quali condizioni. È una grave minaccia per gli agricoltori, i produttori di cibo e i consumatori di tutto il mondo.

Greenpeace chiede di abolire i brevetti sugli organismi viventi. È necessario, inoltre, valutare non solo i rischi degli OGM sulla salute e sull'ambiente, ma anche la loro rilevanza a livello agronomico e socio-economico. Si tratta di effettuare analisi dei costi e dei benefici potenziali degli OGM sul piano sociale ed economico. Quando si decide se autorizzare o meno un OGM, bisognerebbe tener conto anche di queste valutazioni. Secondo Greenpeace, gli OGM attuali, non passerebbero l'esame.

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