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Cosa sono gli OGM

Pagina - 31 agosto, 2005
Un OGM è un Organismo Geneticamente Modificato.
Si ottiene inserendo nel DNA dell'organismo "ospite" uno o più geni estranei, prelevati da organismi anche molto diversi tra loro e che in natura non potrebbero in alcun modo scambiarsi il materiale ereditario.

Attivisti di Greenpeace in azione nel campo di mais OGM a Vivaro, in provincia di Pordenone.

Si tratta di un organismo vivente (microrganismo, pianta, animale), che è stato modificato in laboratorio per fornire caratteristiche genetiche che la natura non ha assegnato.

Un OGM è un organismo il cui DNA è stato "manipolato". Questa operazione si chiama "transgenesi". Essa produce nuovi organismi viventi, spesso brevettati e, dunque, di proprietà privata di un'azienda e consente teoricamente tutte le combinazioni immaginabili.

Oggi gli OGM vengono usati soprattutto in agricoltura (principalmente soia, mais, cotone e colza). Il loro patrimonio genetico è stato modificato per ottenere piante resistenti a un determinato erbicida o in grado di produrre di continuo un insetticida (a volte entrambe le caratteristiche). Nel primo caso, la modifica permette l'uso di erbicidi per eliminare le piante infestanti senza paura di distruggere le colture geneticamente modificate. Nel secondo caso, la pianta durante la crescita produce un insetticida che dovrebbe allontanare determinati parassiti. Ma ciò che può apparire come un passo avanti in effetti presenta molti rischi.

L'agricoltura si caratterizza per una complessità di saperi, tecniche e coltivazioni che si sono evoluti in armonia con gli ambienti e le culture. Si è così sviluppata una moltitudine di sistemi agrari funzionali alle caratteristiche dei territori e delle popolazioni che li abitano, da cui sono nate specifiche culture alimentari e gastronomiche.

I sistemi agrari complessi e diversificati sono oggi a rischio: la dispersione nell'aria del polline, il trasferimento dei transgeni dalle colture geneticamente modificate alle erbe spontanee, la dormienza dei semi che li può portare a germinare a distanza di qualche stagione o l'alterazione dei microrganismi del suolo possono rappresentare un pericoloso mezzo di dispersione degli OGM e di inquinamento genetico. Problemi che investono tanto le coltivazioni commerciali quanto le prove sperimentali.

I primi anni di commercializzazione di sementi geneticamente modificate sono stati caratterizzati dalle numerose dichiarazioni tranquillizzanti dell'industria biotech sulla sicurezza delle colture transgeniche, ma l'evidenza ha dimostrato l'alta frequenza ed entità delle contaminazioni sia in campo che nelle fasi di stoccaggio e trasporto.
Oggi la propaganda dei produttori di colture transgeniche è arrivata a parlare di inevitabilità delle contaminazioni e della necessità di adottare un approccio pragmatico da parte delle istituzioni nel definire soglie di presenza degli OGM nei campi e nei prodotti alimentari.

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