Sono finalmente tornati a casa i nostri attivisti, grazie a un’amnistia concessa dalle autorità russe. In poco più di due mesi più di due milioni e mezzo di persone hanno chiesto la loro liberazione e grazie al loro coraggio in molti di più conoscono oggi i pericoli che l’incontaminato ecosistema artico corre a causa dei progetti di esplorazione petrolifera. Purtroppo per l’artico non c’è nessuna amnistia, solo la voce di tutti noi in sua difesa.
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