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Al via tour in Europa meridionale della Rainbow Warrior: «Tappe anche in Italia: meno plastica, più Mediterraneo»

Comunicato stampa - 8 giugno, 2017
In occasione della Giornata mondiale degli Oceani, per sollevare l’attenzione e raccogliere dati e testimonianze dirette sull’inquinamento da plastica che affligge i nostri mari, Greenpeace lancia oggi dalla Spagna un tour di ricerca scientifica condotto dalla Rainbow Warrior. La nave toccherà nell’ordine anche Italia, Croazia, Grecia, per concludersi sulle coste bulgare del mar Nero.

Nel Mediterraneo circa il 96 per cento dei rifiuti galleggianti è composto da plastica. Un problema che purtroppo non interessa solo la superficie del Mare Nostrum, dato che rifiuti in plastica sono stati ritrovati anche a più di 3 kilometri di profondità.

I livelli di accumulo di questo materiale nel Mediterraneo sono comparabili a quelli delle aree tropicali conosciute come “zuppe di plastica”. Per questo Greenpeace invita tutti a firmare una petizione rivolta ai governi europei, affinché si impegnino per la graduale eliminazione dei prodotti usa e getta in plastica, come bicchieri, posate e buste.

«Secondo alcune stime, ogni anno a livello globale dalle 192 nazioni costiere del Pianeta finiscono negli oceani tra i 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile», dichiara Serena Maso, campagna Mare di Greenpeace Italia. «Riciclare non basta a risolvere il problema dell’inquinamento da plastica, i governi dovrebbero prima di tutto dare priorità alla prevenzione del problema alla fonte, ad esempio riducendo gli imballaggi e i prodotti monouso, per poi puntare sul riutilizzo e infine sul riciclo».

La nave Rainbow Warrior di Greenpeace sarà in Italia dal 22 giugno al 9 luglio. Il tour partirà da Genova, toccherà la Campania e si concluderà in Adriatico. Tanti gli eventi e le attività di informazione per i cittadini, organizzati con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Genova, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università Politecnica delle Marche. 

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