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Bando francese su OGM attaccato per formalità tecniche

Comunicato stampa - 8 settembre, 2011
Oggi la Corte di Giustizia europea ha messo in discussione il bando francese alla coltivazione di un mais OGM della Monsanto, il MON810. La Corte afferma che la Francia ha adottato il divieto prendendo come base la norma sbagliata.

«Le valutazioni della Corte si basano su obiezioni formali che non modificano il fatto che la Francia e gli altri sei Stati europei che stanno vietando la coltivazione del MON810 hanno il diritto legale di farlo, sulla base delle preoccupazioni di carattere scientifico in merito alla sicurezza di questo OGM. Per questo invitiamo la Francia a perfezionare i tecnicismi del bando il prima possibile» afferma Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace.

Nel febbraio del 2008, il governo francese ha vietato la coltivazione del mais transgenico MON810 utilizzando come base formale la Direttiva 2001/18/EC invece dei Regolamenti UE n 1829/2003 e 178/2002. Monsanto, Pioneer e l'associazione francese dei produttori di mais e di sementi, hanno quindi dato il via a una causa contro questo bando presso il Consiglio di Stato francese. Il Consiglio di Stato, a sua volta, si è rivolto alla Corte europea. Dopo la decisione odierna, il Consiglio di Stato dovrà formalizzare l'atto.  Le autorità francesi possono risolvere la questione andando a modificare la normativa comunitaria di riferimento.

Molti altri Stati europei - Germania, Austria, Ungheria, Grecia, Lussemburgo e Bulgaria - vietano infatti la coltivazione del MON810 con argomentazioni analoghe al bando francese, a tutela della sicurezza di cittadini e ambiente.

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