Comunicato stampa - 30 giugno, 2005
Ad una settimana dall'inizio del G8, che si tiene il 7 e l'8 luglio, in Scozia, Greenpeace e l'Associazione internazionale dell'industria dell'eolico [ EWEA - European Wind Energy Association ] presentano "Vento Forza 12", un rapporto che mostra come l'eolico possa soddisfare il 12 % del fabbisogno energetico globale entro il 2020.
"Vento forza 12" è il titolo del rapporto lanciato da Greenpeace insieme alla EWEA [ Associazione Internazionale dell'Industria dell'Eolico ].
Nel rapporto emerge chiaramente come l'Italia sia in una
situazione di estremo ritardo nel campo delle energie rinnovabili
in generale e dell'eolico in particolare. Alla fine del 2004, la
potenza installata in Italia era di 1.200 MW [ sebbene non tutte le
turbine siano collegate in rete ], un dato che pone il nostro Paese
al quarto posto in Europa, ma il potenziale installabile stimato è
almeno di 5.000 MW. L'industria italiana dell'eolico impiega oggi
oltre 2.000 persone.
Con il 12% di energia garantito dall'eolico a livello globale,
risparmieremo all'atmosfera 10.771 milioni di tonnellate di CO2.
Sono 13 i Paesi che possono e debbono giocare un ruolo chiave in
questa sfida. Oltre all'Italia troviamo Australia, Brasile, Canada,
Cina, Francia, India, Giappone, Filippine, Polonia, Turchia, Gran
Bretagna e Stati Uniti.
"L'eolico è una delle fonti energetiche in più rapida espansione
al mondo. Le nazioni del G8 devono incoraggiarne e sostenerne lo
sviluppo per combattere il cambiamento climatico" afferma Donatella
Massai, direttore generale di Greenpeace.
Con le turbine eoliche installate oggi in Europa risparmiamo
oltre 50 millioni di tonnellate di CO2 l'anno e da qui al 2010
rispetteremo in questo modo un terzo degli impegni previsti dal
Protocollo di Kyoto. Dal rapporto emerge che il valore globale del
mercato delle turbine eoliche passerà dagli attuali 8 miliardi di
euro a 80 miliardi entro il 2020. L'energia eolica è sicura, pulita
e a differenza dei combustibili fossili disponibile localmente in
tutto il mondo, eliminando così i rischi politici ed economici
della dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento energetico.
Senza nessun intervento, l'Associazione energetica internazionale,
stima che la domanda energetica mondiale raddoppierà tra il 2002 ed
il 2030. Saranno necessari, in area Ocse, dai 2.000 GW ai 4.800 GW
di capacità per andare incontro alla domanda crescente, al costo di
10.000 miliardi di euro per la produzione, trasmissione e
distribuzione di energia. Nel 2030, il settore energetico sarà
responsabile del 45% delle emissioni globali anidride
carbonica.