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Greenpeace: “Ci aspettiamo che il nuovo report IPCC dimostri la necessità di azioni urgenti”

Comunicato stampa - 1 ottobre, 2018
«Alluvioni, siccità, tifoni, ondate di calore sono sempre più frequenti e forti in tutto il mondo, e sono solo alcune delle conseguenze del clima che cambia», dichiara Luca Iacoboni, responsabile Campagna energia e clima di Greenpeace Italia all’apertura, in Corea del Sud, della riunione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il braccio scientifico dell’Onu che si occupa in particolare di cambiamenti climatici.

Il meeting, a cui Greenpeace partecipa in qualità di osservatore ufficiale con scienziati e delegazioni dei vari governi porterà, l’8 ottobre, alla pubblicazione di un rapporto che mostrerà ai decisori politici le possibili strade da percorrere per raggiungere l’obiettivo climatico, siglato alla COP21 di Parigi nel 2015, di mantenere l’aumento di temperatura entro 1.5 °C.

«Crediamo che il report che verrà pubblicato la prossima settimana dall’IPCC – aggiunge Iacoboni - sarà un monito a tutta la classe politica: non abbiamo davvero più tempo da perdere. Possiamo limitare gli impatti dei cambiamenti climatici ma dobbiamo agire subito, abbandonare una volta per tutte petrolio, carbone, gas e nucleare e accelerare la rivoluzione energetica verso un mondo 100 per cento rinnovabile».

Il report IPCC delineerà le varie possibili strade che ci troviamo davanti, poi starà alla politica decidere quale percorrere.

«In questo momento così importante serve più ambizione da parte della politica, delle aziende e degli stessi cittadini, che vivono più di tutti sulla propria pelle gli impatti dei cambiamenti climatici. Con il report dell’IPCC avremo uno strumento chiaro e aggiornato su quelli che sono gli scenari per il presente e per il futuro. Ci aspettiamo che i leader mondiali che si riuniranno a dicembre in Polonia per la COP24 si schierino al fianco dei cittadini e non della grande lobby fossile», conclude Iacoboni.

Alla prossima COP24, che si terrà in Polonia dal 2 al 14 dicembre, tutti i Paesi saranno chiamati ad aumentare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e di produzione da fonti rinnovabili. Il report dell’IPCC dovrebbe essere lo strumento scientifico che guiderà le prossime decisioni e azioni politiche.

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