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Greenpeace denuncia la Giunta Regionale del Veneto per calunnia e diffamazione

Comunicato stampa - 21 giugno, 2017
Greenpeace Italia ha depositato oggi presso la Procura della Repubblica una denuncia per calunnia e diffamazione nei confronti di tutti i membri della Giunta Regionale del Veneto.

Lo scorso 29 maggio la Giunta ha approvato all’unanimità la delibera 783 relativa ad “Iniziative in ordine alla pubblicazione di informazioni non corrette sui siti Internet in ordine alla vicenda pfas”. Nel testo della delibera si legge che è ritenuta particolarmente offensiva “la considerazione secondo cui la soglia di materiale litoide scavabile nei prossimi anni in Veneto introdotta dalla Giunta è mafiogena”. Vista la totale falsità di questa affermazione attribuita a Greenpeace e diffusa attraverso i principali organi d’informazione locali, l’associazione ha deciso di procedere legalmente.

“Mentre a causa dei ritardi delle istituzioni regionali sul fronte ambientale migliaia di cittadini veneti continuano a subire sulla propria pelle le gravi conseguenze dell’inquinamento da PFAS, il massimo organo istituzionale del Veneto vota all’unanimità una delibera contenente affermazioni attribuite a Greenpeace senza verificarne la veridicità. La superficialità e la negligenza dimostrate pongono seri interrogativi sulle capacità della Giunta di affrontare in modo adeguato la grave emergenza ambientale che sta interessando una gran parte del Veneto” dichiara Giuseppe Ungherese, Responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. 

Non meno inquietante è la scarsa trasparenza: infatti sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto disponibile on line è presente solo il “titolo” della delibera con il mandato a querelare Greenpeace. Dal testo che Greenpeace è riuscita ad ottenere, si capisce che la mancata pubblicazione della delibera è un atto deciso in modo esplicito (art. 3 della delibera 783 del 29/05/2017) dalla Giunta.

La contaminazione da PFAS (sostanze perfluoralchiliche) in una vasta area del Veneto è nota dal 2013 e, ad oggi, le autorità regionali non hanno adottato alcun provvedimento efficace per fermare l’inquinamento. Non c’è ancora un censimento degli scarichi di PFAS nell’ambiente che individui chi continua a fare profitti utilizzando queste sostanze pericolose. Purtroppo, come dimostrano i dati recenti diffusi da Greenpeace nel rapporto “Non ce la beviamo”, relativo alla presenza di PFAS in campioni di acqua potabile prelevati in scuole primarie e fontane pubbliche del Veneto, l’inquinamento da PFAS va ben oltre la cosiddetta “zona rossa” e riguarda anche grandi città come Verona, Padova e Vicenza. 

“La Giunta Regionale spreca tempo e denaro dei contribuenti veneti per perseguire legalmente con accuse false Greenpeace piuttosto che impegnare tutte le sue risorse per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Greenpeace si impegna fin da ora ad impiegare l’intero ammontare del risarcimento economico che otterrà dal procedimento legale nei confronti della Regione Veneto per effettuare ulteriori indagini sulla contaminazione da PFAS in Veneto” conclude Ungherese.

Leggi il testo integrale della Deliberazione della Giunta Regionale n. 783 del 29/05/2017:  

http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/Delibera%20Giunta%20Regionale.pdf

Scarica il BUR della Regione Veneto nr. 57 del 13/06/2017 con gli "omissis" della delibera con il mandato a querelare Greenpeace

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=346646