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Ordinata la chiusura di una centrale nucleare di Enel in Spagna

Comunicato stampa - 14 luglio, 2011
Greenpeace plaude alla decisione della Corte Suprema spagnola di anticipare al 2013 la chiusura della centrale nucleare di Santa Maria di Garona, a 240 chilometri da Madrid. La richiesta era partita dallo stesso Governo spagnolo, dalle associazioni ambientaliste e da Greenpeace.

La centrale doveva chiudere già nel luglio 2009, quando, pochi giorni prima della data fissata, il Ministro dell'Industria spagnolo concesse un'estensione di 4 anni alla licenza ad operare.
La società proprietaria, Nuclenor, aveva poi chiesto un'ulteriore estensione fino al 2019, richiesta negata dalla Corte Suprema questa mattina. La sentenza di oggi ribadisce inoltre il diritto del Governo di stabilire la chiusura delle vecchie centrali per venire incontro ai piani nazionali di promozione delle energie rinnovabili.

"È preoccupante che l'industria nucleare cerchi in tutti i modi di fare profitti allungando la vita di centrali come quella di Garona, una delle più vecchie e pericolose ancora in funzione in Europa.-  commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace -Centrali come queste devono chiudere subito e la loro vita non può essere allungata per interessi economici che possono mettere a rischio la sicurezza della popolazione".

Entrata in funzione nel 1971, la centrale di Garona utilizza un reattore nucleare del tipo BWR (reattore ad acqua bollente) da 466MW, dello stesso tipo usato nel reattore numero 1 della centrale di Fukushima in Giappone. La centrale è di proprietà di Iberdola ed Endesa, la più grande società elettrica in Spagna acquistata da Enel nel 2007.

"In Europa, come nel resto del pianeta, il nucleare è una tecnologia superata. In Europa, infatti, si stanno costruendo solo due nuove centrali - in Finlandia e in Francia - quelle vecchie non verranno rimpiazzate e decine chiuderanno nei prossimi anni. L'unica strada percorribile, anche qui in Italia, è sviluppare un piano energetico e di investimento basato sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica" - conclude Barbera.

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