Comunicato stampa - 19 gennaio, 2009
Greenpeace Italia lancia una nuova cyber-azione, una petizione on line, unendosi al coro di migliaia di voci nel mondo, per chiedere alla Philips un impegno completo sul piano ambientale.
Secondo i risultati di una ricerca condotta da Greenpeace, nei computer portatili sono presenti diverse sostanze pericolose come plastica in PVC, composti ritardanti di fiamma a base di bromo e ftalati.
Da quando, un anno fa, l'azienda è stata introdotta in penultima
posizione nell'Eco-guida ai prodotti elettronici verdi, una
classifica di diciotto multinazionali leader di pc, cellulari, TV e
console, la Philips non è mai riuscita a salire nelle prime
posizioni, aggiudicandosi al meglio il dodicesimo posto in
classifica.
Seppure con una discreta posizione in tema di gestione chimica e
sui criteri relativi a clima e energia, Philips è stata fino a oggi
penalizzata perché non si assume la piena responsabilità di gestire
tutti i suoi prodotti. E' una prerogativa fondamentale sostenere il
principio di responsabilità individuale del produttore, secondo cui
ogni azienda deve gestire, anche economicamente, i propri rifiuti
elettronici.
"Grazie alla pressione condotta da Greenpeace nel mondo, in
questi giorni Philips sta prendendo in considerazione un
cambiamento di rotta della sua politica.- Spiega Vittoria Polidori
responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace.- Philips deve
seguire i suoi slogan e agire con 'buon senso e semplicità'
occupandosi del recupero e riciclo dei suoi prodotti laddove sono
in vendita".
Greenpeace chiede alla multinazionale olandese due impegni
concreti: offrire ai propri clienti servizi globali di ritiro dei
prodotti a fine vita e finanziare le operazioni di riciclo a cui
ogni nuovo articolo messo in commercio sarà sottoposto una volta
diventato obsoleto.
"Philips deve assumersi la piena responsabilità dei propri
prodotti che non servono più e non può certo scaricarla su clienti,
governi o altri produttori - conclude Polidori. - In relazione alle
richieste avanzate, Greenpeace attende un chiaro segnale da parte
dell'azienda in grado di dimostrare che il cambiamento è in
corso."
Greenpeace sta spingendo le aziende elettroniche a rendere più
sostenibili le loro filiere. Multinazionali come Nokia, Sony
Ericsson, Toshiba e Samsung si posizionano bene sui temi ecologici.
Philips deve fare lo stesso per diventare leader anche in campo
ambientale.
Notes: Cyberazione: Scrivi all’amministratore Delegato di Philips
http://www.greenpeace.org/italy/campagne/inquinamento/hi-tech/philips
Le richieste di Greenpeace a Philips:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/richieste-philips
Eco-guida ai prodotti elettronici verdi:
http://www.greenpeace.org/italy/news/ecoguida-10