Questo sito utilizza cookie tecnici propri per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti per analisi statistiche e condivisione dei contenuti. Procedendo con la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie. Per saperne di più clicca qui.

Sei attivisti di Greenpeace scalano piattaforma petrolifera di Shell nell'Oceano Pacifico

Comunicato stampa - 6 aprile, 2015
Circa un'ora fa nell’Oceano Pacifico, a 750 miglia a nord ovest delle Isole Hawaii, sei attivisti di Greenpeace hanno scalato la Polar Pioneer, piattaforma petrolifera di proprietà della Shell e destinata alle trivellazioni nel Mare di Chukchi, in Alaska.

Solo qualche giorno fa il Dipartimento degli Interni degli Sati Uniti aveva annunciato un primo via libera alle concessioni petrolifere nell’Artico. Un passo che potrebbe significare che entro cento giorni Shell sarà autorizzata a trivellare nel Mare Artico vicino l’Alaska.

I sei attivisti sono accampati sul lato inferiore del ponte principale della Polar Pioneer. Hanno forniture che gli permettono di restare a bordo per diversi giorni e sono dotati di tecnologia che consente loro di comunicare in tempo reale, pur trovandosi a centinaia di miglia da terra.

L’Esperanza, nave rompighiaccio di Greenpeace, ha inseguito la Polar Pioneer per oltre 5 mila miglia nautiche, da quando negli scorsi giorni aveva lasciato Brunei Bay in Malesia.

I sei attivisti - che non interferiranno con le operazioni di navigazione - sono la statunitense Aliyah Field, (@aliyahfield), il neozelandese Johno Smith, (@nsp_one), lo svedese Andreas Widlund, (@widlundandreas), l’austriaca Miriam Friedrich (@mirifriedrich), l’australiana Zoe Buckley Lennox (@zoevirginia) e il tedesco Jens Loewe (@jens4762).