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Su nucleare vince democrazia. Ora tutti al voto

Comunicato stampa - 1 giugno, 2011
Il tentativo del governo di mettere un bavaglio alla volontà degli italiani di esprimersi sul nucleare non ha funzionato: la Corte di Cassazione ha giustamente ricondotto la partita referendaria alle regole previste dalla Costituzione. Greenpeace esulta alla decisione della Corte che ha vanificato le manovre dell'Esecutivo, garantendo il diritto degli Italiani di esprimersi sul ritorno al nucleare in Italia.

Continua determinata la protesta dei ragazzi de www.ipazzisietevoi.org, che oramai da 22 giorni sono rinchiusi in un rifugio a prova di radiazioni e vivono come se fosse avvenuto un incidente in una centrale nucleare. Lo scopo della loro protesta, come quello della campagna di Greenpeace, è adesso ancora più rilevante: convincere 27 milioni di italiani che un ritorno al nucleare sarebbe una follia ed è possibile fermarla solo andando a votare al Referendum il 12 e 13 giugno.

Esultano anche gli attivisti asserragliati da otto giorni nel gigantesco bidone nucleare costruito sulla terrazza del Pincio a Roma. Gli attivisti sono pronti a rimanere rinchiusi fino a che non si andrà al voto, convinti che il loro gesto serva da esempio agli Italiani per fermare per sempre il ritorno all'atomo in questo Paese.

"Adesso è il momento di dimostrare che gli Italiani sanno dare valore ai loro diritti e che andranno a votare in massa il 12 e il 13 giugno per raggiungere il quorum. La nostra generazione ha finalmente la possibilità di farsi sentire: una volta tanto il governo non è riuscito a rubarci il diritto di esprimerci" esultano Alice, Alessandra, Silvio, Luca, Pierpaolo e Giorgio de ipazzisietevoi.org.

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