Comunicato stampa - 27 agosto, 2008
Oggi alle 16.00 Greenpeace, attraverso un sofisticato sistema di webcam, trasmetterà in diretta le immagini degli incendi nella Foresta Nazionale di Jamanxin nel sud dello Stato del Parà. Gli attivisti di Greenpeace affronteranno le fiamme per mostrare all’opinione pubblica come ogni anno - durante la stagione secca che va da luglio a ottobre - ampi tratti di foresta amazzonica intatta vadano in fumo a causa degli incendi forestali, la forma più devastante e aggressiva di distruzione.
Gli attivisti di Greenpeace, tra cui un italiano, stanno
perlustrando con un aeroplano Cessna e con due gip blindate le aree
forestali colpite dagli incendi. Le immagini verranno trasmesse in
streaming per 30 minuti dato l'alto rischio dell'operazione sia per
le fiamme che per le reazioni dei colpevoli colti in flagranza di
reato.
L'area più colpita da questo fenomeno è la Foresta Nazionale di
Jamanxim, 1,3 milioni di ettari di area protetta, creata per
decreto presidenziale nel febbraio del 2006. In quest'area le
uniche attività consentite dalla legge sono l'uso responsabile
delle risorse naturali attraverso attività di gestione forestale
sostenibile. Eppure nel solo mese di agosto sono stati registrati a
Jamanxin 111 incendi di varia entità.
E' importante rilevare che tutti questi incendi sono provocati
da attività antropiche e non sono di origine spontanea. Un tratto
di foresta bruciata, infatti, diventa una superficie disponibile
per l'allevamento bovino.
La deforestazione, a livello globale, è responsabile del 20%
delle emissioni di gas serra. Se si considera il solo Brasile va
anche peggio visto che il 75% delle emissioni del paese sono
causate dalla deforestazione del polmone amazzonico. Gli incendi in
Amazzonia non fanno che accelerare i cambiamenti climatici e
minacciare la sopravvivenza delle popolazioni locali e la
biodiversità.
"L'Amazzonia va in fumo e i governi sembrano ignorare questo
disastro ambientale - commenta Chiara Campione, responsabile della
campagna Foreste di Greenpeace - stiamo correndo questo rischio
affinché con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso chi ha il
potere di decidere adotti subito le giuste misure per proteggere il
polmone verde del Pianeta"