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Anguille a rischio per colpa di padelle antiaderenti e giacche a vento

Comunicato stampa - 27 settembre, 2006
Le anguille, specie in rapido declino, bioindicatore della qualità delle acque interne, sono contaminate da molte sostanze tossiche tra cui i PFC (composti perfluorurati). Queste sostanze vengono utilizzate per produrre rivestimenti antimacchia nei tessuti ma anche rivestimenti antiaderenti per pentole e contenitori per i fast-food. Lo rivela il secondo rapporto di Greenpeace sulla contaminazione delle anguille, “Slipping Away".

Anguille contaminate da PFC

Tra le marche che utilizzano i PFC nei loro prodotti figura Gore-Tex per l'abbigliamento sportivo, Stainmaster per tappeti e Teflon per le stoviglie. I composti perfluorurati sono anche largamente utilizzati nei processi industriali e in alcune schiume anti-incendio. Un laboratorio inglese indipendente ha analizzato anguille provenienti da 21 siti di 11 paesi europei (Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda. Italia, Olanda, Polonia, Spagna e regno Unito): molto elevate le concentrazioni di PFC in Germania, Gran Bretagna ed Olanda, mentre nel nostro Paese i livelli sono risultati piuttosto bassi. Al contrario, però, in Italia si erano riscontrate tra le concentrazioni più alte di ritardanti di fiamma e PCB nelle analisi delle anguille condotte da Greenpeace lo scorso anno.

"I PFC sono solamente alcuni dei tanti composti chimici che si accumulano nei nostri fiumi e nei nostri laghi, tuttavia ne rappresentano una parte importante" afferma David Santillo dell'unità scientifica di Greenpeace, uno degli autori del rapporto. "La loro estesa presenza dimostra la preoccupante inadeguatezza della regolamentazione chimica europea basata sul "controllo adeguato del rischio", per cui le imprese affermano di poter contenere la propagazione nell'ambiente delle sostanze chimiche pericolose"

I composti perfluorurati si accumulano nel suolo e nel corpo degli animali: alcuni sono tossici per gli animali e possono anche aumentare assorbimento e tossicità degli altri elementi chimici tossici presenti. In uno studio del 2005 Greenpeace scoprì i PFC nel sangue del cordone ombelicale dei neonati, confermando la loro capacità di attraversare la placenta e mettere a rischio lo sviluppo del bambino nel grembo. Quest' autunno i governi europei e i membri del Parlamento europeo voteranno un nuovo regolamento sulla chimica, il REACH. "L'Unione Europea deve agire per proteggere la nostra salute e l'ambiente, obbligando le imprese a sostituire i composti chimici pericolosi come i PFC con alternative più sicure" afferma Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace.

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