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L’arca di Greenpeace contro il cambiamento climatico

Comunicato stampa - 2 aprile, 2007
Un’arca gigante al centro di Bruxelles. Con questa installazione Greenpeace chiede oggi ai governi di agire per salvare il clima. Questa settimana l’Ipcc, il Comitato scientifico delle Nazioni Unite per il clima, è riunito a Bruxelles per presentare la seconda parte del quarto rapporto sul cambiamento climatico.

Attivisti di Greenpeace scalano i 327 metri della Torre Effeil e stendono un enorme striscione con un messaggio sul cambiamento climatico: "Non è troppo tardi per salvare il clima!".

"Con ciascun rapporto dell'Ipcc, la dimensione dei rischi cresce. In base all'ultima valutazione del 2001 centinaia di milioni di persone sarebbero state  a rischio in futuro a causa del cambiamento climatico. Questa settimana potremmo vedere numeri diversi: cresce la febbre del pianeta, il rischio diventa più grande" afferma Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace. "Il numero di persone colpite da condizioni climatiche estreme e altri disastri naturali è complessivamente quasi triplicato negli ultimi due decenni, chi vive nei Paesi in via di sviluppo è più vulnerabile"  

Per fermare il cambiamento climatico, le emissioni di gas serra devono essere  dimezzate al 2050. Recentemente Greenpeace ha lanciato il rapporto "Energy [R]evolution" che dimostra come sarà possibile soddisfare i crescenti consumi energetici mondiali dimezzando le emissioni di CO2 al 2050 attraverso efficienza energetica e rinnovabili, favorendo anche lo sviluppo economico.

"Sappiamo che il cambiamento climatico cresce. Sappiamo che cosa sta succedendo, sappiamo perché e sappiamo che fare per fermarlo. Non abbiamo scuse per restare con le mani in mano" aggiunge Tedesco.

Mentre l'Ipcc presenterà il rapporto, il maratoneta Francesco Galanzino scalderà i muscoli per il giorno successivo quando parteciperà ad una competizione al Polo Nord come testimonial della campagna di Greenpeace contro i cambiamenti climatici.

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