Comunicato stampa - 17 ottobre, 2005
"Attivisti di Greenpeace hanno bloccato nel porto di Sagunto, vicino a Valencia, la nave 'Guan He Koù, che trasporta legname proveniente dal Camerun e da altri paesi del Bacino del Congo, dove le foreste sono decimate ad una velocità impressionante dall'industria del legname, che è fortemente caratterizzata da fenomeni di corruzione. La nave era già stata oggetto di una dimostrazione non violenta da parte di Greenpeace, a Livorno, martedì scorso, quando una trentina di attivisti vestiti da gorilla ne hanno bloccato lo scarico.
Azione nel porto di Sangunto, vicino Valencia, contro una nave carica di legname proveniente dalla distruzione delle foreste primarie.
A bordo anche il legname della Societè Industrielle de Mbang
(SIM), che ha la compartecipazione di aziende italiane, fra cui la
Piattolegno e la Dassi. Greenpeace ha condotto indagini sulla
società SIM, dimostrando una massiccia operazione di taglio al di
fuori dei confini della concessione assegnatale, oltre a legami
commerciali con altre imprese anch'esse coinvolte nel taglio
illegale.
"Ci appelliamo alle autorità europee affinchè vietino una volta
per tutte l'importazione di legname da operazioni illegali. Il
Consiglio Agricoltura dell'Unione Europea, previsto lunedì e
martedì prossimo, dovrà decidere se il Piano d'azione europeo
contro il legno illegale (FLEGT) sarà efficace o si ridurrà ad una
mera operazione di facciata, consentendo di fatto al commercio del
legno illegale di prosperare" afferma Sergio Baffoni, responsabile
foreste di Greenpeace. Il futuro delle foreste primarie africane e
di gorilla, bonobo e scimpanzè che vi abitano è nelle mani dei
governi europei.