Attivisti di Greenpeace hanno circondato la Nishin Maru - nave macelleria della flotta giapponese - aprendo uno striscione con la scritta "Failed".
Secondo le informazioni raccolte da Greenpeace, i membri
dell'equipaggio
della Nishin Maru si spartiscono i pezzi migliori di carne, li
sbarcano
nel loro bagaglio personale e li rivendono ai trafficanti di
carne di
balena. Anche gli ufficiali delle navi, il personale della
Kyodo
Senpaku, (la compagnia che controlla le operazioni della
flotta
baleniera giapponese) e l'ICR (Istituto di Ricerca sui Cetacei
che
gestisce la "ricerca scientifica") sapevano di questi traffici
che
durano da decenni.
"Le nostre informazioni confermano che la compagnia che
controlla la
flotta, Kyodo Senpaku, e l'istituto che controlla la caccia,
l'ICR, non
potevano non sapere" denuncia Alessandro Giannì, responsabile
della
campagna Mare di Greenpeace. "Questi signori tollerano
corruzione e
contrabbando e sprecano milioni di euro dei contribuenti
giapponesi: chi
altro si sta approfittando della "ricerca scientifica" che negli
ultimi
anni ha ucciso migliaia di balene?".
Dopo l'arrivo della Nishin Maru a Tokyo, lo scorso 15 aprile,
Greenpeace
ha documentato che carne di balena veniva caricata su un
camion
speciale, alla presenza degli ufficiali della Kyodo Senpaku
e
dell'equipaggio, e ne ha seguito il percorso fino a un deposito.
Una
delle casse è stata intercettata da Greenpeace per verificarne
il
contenuto fraudolento. La bolla di consegna indicava come
contenuto
"cartone" ma in realtà la cassa conteneva 23,5 kg di carne di
balena
salata di "prima scelta", per un valore equivalente a circa
2.000 euro.
Gli informatori di Greenpeace affermano che ogni anno una
ventina di
membri dell'equipaggio portano via fino a 20 casse ciascuno.
Ulteriori
indagini in bar e ristoranti in varie località del Giappone
hanno
confermato che questi negozi erano in attesa di una consegna
imminente
di carne di balena a dispetto del fatto che l'ICR e il Ministero
della
Pesca Giapponese metteranno in vendita la carne di balena solo
alla fine
di giugno.
La "ricerca scientifica" criminale, che fa da copertura alla
caccia
baleniera giapponese, è punteggiata di scandali ed è avversata
dalla
maggior parte dei Paesi. Quest'ultima vergogna denunciata da
Greenpeace
fa affiorare dubbi su chi ci guadagna davvero da un programma di
caccia
baleniera che è inutile dal punto di vista scientifico ed è
economicamente insostenibile.
"Gli informatori di Greenpeace parlano anche di tonnellate di
carne di
balena rigettate in mare perché in eccesso rispetto alla
capacità
operativa della Nishin Maru, noduli cancerosi rimossi da parti
di carne
comunque immesse in commercio e condizioni di lavoro proibitive
causate
dall'aumento delle quote di caccia" aggiunge Giannì. "Chiediamo
indagini
serie e la fine di questa porcheria che spreca denaro pubblico e
produce
tonnellate di carne che stanno nei congelatori giapponesi."