Comunicato stampa - 27 gennaio, 2009
Resti dell'Amministrazione Bush cercano di silurare la politica di Obama contro la caccia baleniera. Greenpeace chiede al nuovo Presidente USA di licenziare i funzionari infedeli.
Un gommone di Greenpeace in azione, nelle gelide acque dell'Oceano Meridionale, per ostacolare le operazioni di carico a bordo di una balena appena uccisa.
Solo pochi giorni dopo la cerimonia inaugurale che ha insediato
il Presidente Obama, alcuni funzionari nominati dalla vecchia
amministrazione, ma ancora in servizio, secondo il Washington Post
avrebbero negoziato un ignobile accordo con il Giappone sulla
caccia baleniera.
L'accordo prevede una riduzione della caccia giapponese in
Antartide (mascherata da "ricerca scientifica") in cambio di una
riapertura della caccia commerciale ed un aumento delle quote di
caccia delle balenottere minori nelle acque circostanti il
Giappone.
Nel corso di una riunione segreta alle Hawaii, il Commissario
USA alla Commissione Baleniera Internazionale (IWC) , Dr. Doug
DeMaster, e il Presidente dell'IWC, Dr William Hogarth, hanno
quindi agito palesemente contro la posizione del Presidente Obama
sulla caccia baleniera.
In una lettera inviata a Greenpeace USA prima dell'elezione,
Barack Obama aveva, infatti, dichiarato che "come Presidente,
assicurerò che gli Stati Uniti garantiscano una leadership
nell'applicazione degli accordi internazionali per la protezione
della natura, incluso il rafforzamento della moratoria contro la
caccia commerciale alle balene. Permettere al Giappone di
continuare la caccia baleniera a scopi commerciali è
inaccettabile."(1)
"E' chiaro che l'agenda del Presidente Obama prevedeva altre
priorità, ma questa sporca storia ha cambiato lo scenario: il
Presidente deve immediatamente licenziare questi funzionari
infedeli" sostiene Alessandro Giannì, responsabile della Campagna
Mare di Greenpeace Italia. "Ci aspettavamo che il Giappone, che ha
arrestato due nostri attivisti perché hanno denunciato il
contrabbando di carne di balena, facesse il gioco sporco ma non che
fossero proprio gli USA ad assecondarlo".
Riaprire la caccia baleniera è una follia impensabile in un
Oceano dove troppi fattori, dall'inquinamento alla pesca eccessiva,
dal cambiamento climatico ai test acustici, continuano a decimare i
cetacei. Anche lo stock "giapponese" di balenottere minori che i
balenieri vorrebbero cacciare (il cosiddetto J-Stock) è
classificato come "endangered": in via di estinzione.
Notes: Le risposte di Barack Obama, allora candidato alla Presidenza: http://www.greenpeace.org/usa/assets/binaries/obama-questionnaire-response