Comunicato stampa - 12 aprile, 2007
Blitz questa mattina alla Banca d'Italia. Greenpeace ha proposto a Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, di vendere il palazzo per 2 pacchi di sale, 18 barre di sapone, quattro pacchetti di caffè, 24 bottiglie di birra e due sacchi di zucchero, quello che le multinazionali del legno offrono alla gente dei villaggi del Congo in cambio dell'accesso alle loro preziose foreste.
Attivisti di Greenpeace in azione davanti alla sede della Banca d'Italia per denunciare la svendita delle foreste primarie del Congo.
In vista dell'incontro della Banca Mondiale, che si terrà a
Washington nei prossimi giorni, Greenpeace ha consegnato a Draghi,
che è anche il Governatore italiano della stessa Banca Mondiale, un
rapporto che rivela come gli sforzi di quest'istituzione di
controllare l' industria del legno stiano fallendo mentre la
foresta scompare nell'illusione che, estraendo il legno, si possa
combattere la povertà.
A preannunciare l'azione dimostrativa nei giorni scorsi erano
comparsi in alcuni parchi romani e di altre città numerosi cartelli
sugli alberi che ne annunciavano l'abbattimento. Non era vero, ma
non era neppure uno scherzo. Era solo la riproduzione in scala
ridotta di quello che avviene dall'altra parte del nostro negozio
di mobili o parquet.
Proprio ieri Greenpeace ha presentato il rapporto "Sos Congo"
denunciando come la foresta pluviale del Congo, la seconda per
estensione dopo quella Amazzonica, una delle principali difese del
pianeta contro i cambiamenti climatici, sia a rischio.
"Immaginate una ruspa che entri in casa nostra sfondando le
pareti, i quadri, i mobili. È quello che accade ogni momento ai
popoli indigeni della foresta, quando le motoseghe e le ruspe si
fanno spazio devastando la loro casa, il loro supermercato, la loro
biblioteca" afferma Sergio Baffoni, responsabile foreste di
Greenpeace. "Per questo oggi siamo entrati in azione a Roma e in
altre città e abbiamo fatto appello al governatore della Banca
d'Italia e ai ministri degli esteri e dell'ambiente perché
intervengano. La Banca Mondiale che si riunisce nei prossimi giorni
può fare molto per fermare questo saccheggio delle foreste".
Ogni due secondi un'area di foresta grande quanto un campo da
calcio viene distrutta per sempre. In Africa foreste millenarie
vengono saccheggiate per portare via legni pregiati come iroko,
wengè, afrormosia. A rischio è la sopravvivenza stessa di numerose
specie animali, come i nostri più vicini parenti nel mondo animale,
gorilla, bonobo e scimpanzè. Un'area di foresta africana grande una
volta e mezzo l'Italia è stata già data alle aziende del legno.
Greenpeace chiede al governo italiano e alla Banca mondiale di
non promuovere in Congo un modello economico basato sull'industria
estrattiva, che non ha portato sviluppo ma solo povertà e
devastazione ambientale.
Notes: Foto ad alta risoluzione a breve disponibili: http://www.greenpeace.it/pics