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Greenpeace: un sito web per i "banditi del clima"

Comunicato stampa - 17 marzo, 2008
12 attivisti di Greenpeace sono stati banditi da Brindisi in seguito a un’azione di protesta presso la centrale a carbone. Parte la mobilitazione online!

I "banditi del clima"

Greenpeace lancia oggi il sito web "I banditi del

clima" (www.greenpeace.it/banditi) per difendere il diritto di

protestare in nome dell'ambiente e della salute. Questo perche' a12

attivisti dell'organizzazione, che hanno preso parte a un'azione di

protesta presso la centrale Enel di Brindisi, e' stato notificato da

parte del questore il bando dalla citta': dichiarati "socialmente

pericolosi" viene loro vietato "di fare ritorno nel comune di Brindisi e

frazioni per ANNI TRE". Greenpeace ha impugnato il provvedimento e

lancia una mobilitazione online, invitando gli utenti a unirsi con una

foto ai "banditi del clima".

All'alba dello scorso 30 novembre gli attivisti entravano nella centrale

a carbone piu' inquinante d'Italia, aprendo striscioni di protesta sul

tetto della centrale e sul grande carbonile all'aperto, per ricordare

che il carbone e' il nemico numero uno del clima. A dicembre sono

arrivate le notifiche del bando dalla città  da parte del questore di

Brindisi. E' la prima volta che tale provvedimento viene notificato ad

attivisti eco-pacifisti.

Il questore di Brindisi, infatti, ha ritenuto opportuno applicare agli

attivisti di quella che lui stesso definisce "associazione ecopacifista"

una misura restrittiva che dev'essere applicata solo a individui

socialmente pericolosi per impedirgli di commettere reati. Nessuno degli

attivisti coinvolti è residente a Brindisi, ma il fatto di esserne

banditi, specialmente per gli attivisti pugliesi creera' una serie di

problemi: per il lavoro, lo studio, la vita personale, i contatti con

parenti ed amici e soprattutto la mobilità.

"Persone che credono nella difesa dell'ambiente sono state trattate come

delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza

pubblica." - denuncia Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di

Greenpeace -  "Temiamo che questa iniziativa del questorepossa

diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in

modo pacifico."

Greenpeace chiede ai navigatori della rete di visitare il sito

www.greenpeace.it/banditi, scaricare il pdf A4 con il messaggio "Anche

io bandito/a del clima", scattarsi una foto con il cartello ben in

evidenza e inviarla attraverso l'apposito form. Se chi agisce in difesa

del clima  è un bandito vogliamo essere tutti "banditi del clima"!

Notes: Visita il sito dei “Banditi del clima”: www.greenpeace.it/banditi

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