Comunicato stampa - 5 febbraio, 2008
A Roma si decide di potenziare la raccolta differenziata proprio mentre in Campania imperversa l’emergenza rifiuti. “Una scelta saggia – avverte Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace - visto che la Capitale è ancora molto indietro e rischia di trovarsi a breve nell’identica situazione di Napoli. Greenpeace ribadisce però l’importanza di adottare il sistema porta a porta in un numero sempre maggiore di quartieri ”. Ieri Greenpeace ha portato la stessa richiesta a Napoli, in una riunione presso la regione Campania.
Insieme a Greenpeace hanno partecipato alla riunione: il capo
della segreteria del Governatore Bassolino, Gianfranco Nappi,
l'assessore all'ambiente del comune di Napoli, Gennaro Mola, e il
presidente dell'Asia (Azienda Servizi Igiene Ambientale), Pasquale
Losa. "Purtroppo c'è ancora molta reticenza da parte della politica
e della amministrazione locale a promuovere su ampia scala, e non a
sperimentare, il sistema di raccolta differenziata domiciliare"
spiega Polidori.
Solo una settimana fa Greenpeace pubblicava i risultati del
progetto "Differenziamoci", un'azione positiva che ha coinvolto 50
famiglie napoletane, realizzata in meno di due settimane per
rispondere all'emergenza rifiuti. In soli sette giorni di raccolta
differenziata domiciliare e' stato raggiunto il 73 per cento di
separazione dei rifiuti prodotti in casa dimostrando il dato più
importante: che la gente è pronta e disponibile a differenziare i
propri rifiuti.
Mercoledì 30 gennaio, con un'azione spettacolare, Greenpeace
assieme a Lello Arena, aveva portato davanti al palazzo della
regione Campania una massa di rifiuti differenziati. Alla fine
della giornata Bassolino aveva incontrato gli attivisti
complimentandosi per l'iniziativa e proponendone una replica in
altri quartieri napoletani. Per discutere meglio del progetto il
Governatore aveva convocato la riunione di ieri, dalla quale,
tuttavia finora non è emerso ancora un impegno concreto da parte
della Regione e della città di Napoli.
Nel corso della riunione, gli esperti di Achab Group, società di
consulenza ambientale coinvolta nel progetto "Differenziamoci",
hanno sottolineato come molto spesso il tempo impiegato per far
partire questo sistema venga raddoppiato solo per convincere gli
amministratori. Come nel caso di Avellino, che sta per partire con
il "porta a porta", sono stati necessari dieci mesi di incontri con
i politici e l'azienda municipale per far accettare questo sistema,
mentre ne serviranno solo altri cinque per la sua organizzazione
pratica.
"La disponibilità a parlare c'è stata ma non è chiaro se ci sarà
anche un seguito concreto verso la promozione della raccolta
differenziata porta a porta. Secondo Greenpeace bisogna partire
subito da un quartiere per poi allargare il sistema di raccolta
domiciliare gradualmente alla città di Napoli" continua Polidori
"Cercheremo di capire nei prossimi giorni se e quando
l'amministrazione di Napoli vorrà usare la crisi drammatica per
dare una svolta seria verso la raccolta differenziata a domicilio,
oppure se continuerà solo a parlarne senza passare ai fatti".