Comunicato stampa - 20 aprile, 2007
Greenpeace lancia la sua battaglia per l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili. A Berlino oggi, di fronte alla Porta di Brandeburgo, gli attivisti hanno distrutto diecimila lampadine tradizionali a bulbo con un rullo compressore, per chiedere che queste vengano bandite e rese obbligatorie invece le lampadine a efficienza energetica.
Impianto eolico. Dal 1995 al 2005 la potenza installata nel mondo è cresciuta di dodici volte.
I ministri sono riuniti per due giorni a Berlino proprio per
discutere di efficienza energetica, nell'ambito delle iniziative
del governo tedesco che ha ora la presidenza sia dell'Ue che del
G8. Secondo il rapporto di Greenpeace "Energy [R]evolution"
combinando lo sviluppo delle rinnovabili all'efficienza energetica
si riuscirà a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei
due gradi. Le lampadine a bulbo sono un'icona dello spreco: il 95
per cento dell'energia generata si disperde in calore. Solo
cambiando le lampadine in tutta Europa si potrebbero chiudere 25
centrali inquinanti nel nostro continente.
Nel frattempo Greenpeace ha presentato oggi a Cagliari, in una
conferenza stampa, la "MARATONA EOLICA 2007" in occasione della
Giornata per la Terra del 21 aprile. Domani si disputa la prima
tappa, da Nulvi a Plaghe, nel sassarese. Circa venti maratoneti
correranno per Greenpeace con lo slogan "NON C'è VENTO DA PERDERE".
La seconda tappa si svolgerà domenica 22, questa volta nella zona
Buddusò-Alà dei Sardi. Nella prima tappa gli atleti passeranno
sotto le pale eoliche degli impianti già realizzati. A Buddusò
invece correranno proprio dove dovrebbe sorgere il maggiore parco
eolico sardo che, dopo regolare autorizzazione, è stato bloccato
dalla moratoria imposta dalla Regione Sardegna.
In gara anche il maratoneta Francesco Galanzino, testimonial
della campagna Energia e Clima di Greenpeace, reduce da una
maratona al Polo Nord di 42 chilometri dove si è classificato
secondo affrontando temperature davvero proibitive (-30°C).
"Con l'attuale piano energetico, la Regione Sardegna rema contro
le politiche nazionali per la salvaguardia del clima e nega il
proprio contributo allo sviluppo delle rinnovabili in Italia,
nonostante i nuovi impegni vincolanti in Europa per il 2020 di cui
si discute oggi a Berlino. E' un piano da bocciare" afferma
Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace. La
Sardegna è una delle regioni più ventose in Italia, dove l'eolico
ha ottime opportunità di crescita, a tutto vantaggio
dell'occupazione locale e della riduzione delle emissioni di CO2.
Entro il 2012 la Sardegna potrebbe soddisfare metà del proprio
fabbisogno dall'eolico, impiegando appena il 3 per cento del
proprio territorio.