Comunicato stampa - 26 novembre, 2007
Azione di Greenpeace stamattina alla centrale Torre Valdaliga Nord, che Enel sta convertendo a carbone. Cinque climbers si sono arrampicati su una delle gru del cantiere e hanno aperto uno striscione che raffigura un paio di mutande e lo slogan “Kyoto: Italia in mutande” e altri striscioni più piccoli con scritto “no carbone” e “stop CO2”. Per fermare la protesta, Enel ha messo in pericolo la vita di un’attivista polacca, facendo muovere la gru mentre la ragazza si arrampicava. Più di 100 operai stanno contestando l’azione di Greenpeace presso la centrale.
Attivisti di Greenpeace in azione a Civitavecchia per protestare contro Enel e dire NO al carbone come fonte energetica.
"L'Italia, con le attuali misure adottate, si appresta a fallire
miseramente gli obiettivi di Kyoto e la centrale di Civitavecchia
aggrava ulteriormente il 'deficit ambientale' dell'Italia di oltre
10 milioni di tonnellate di CO2 all'anno" spiega Giuseppe Onufrio,
direttore delle campagne di Greenpeace.
Infatti, la centrale di Civitavecchia, che secondo Enel entrerà
in funzione entro il 2008, emetterà oltre 10 milioni di tonnellate
di CO2 che si aggiungono all'attuale quantità da ridurre per
raggiungere gli obiettivi di Kyoto, oggi stimata in 103 milioni di
tonnellate (Mt).
Le misure già decise infatti coprono solo il 20 per cento
dell'obiettivo e con le misure in fase di attuazione o in corso di
essere approvate - se andranno a buon fine, cosa oggi tutta da
dimostrare - si potrà tagliare di circa 60-70 Mt: l'Italia si
troverà al 2012 maggiori emissioni di circa 50 milioni di
tonnellate di CO2 rispetto all'obiettivo di Kyoto. Questa
situazione è stata causata da 5 anni di totale e assoluta inazione
dei governi Berlusconi e da un insufficiente e contraddittorio
impegno del Governo Prodi che pure aveva messo il rispetto
dell'impegno di Kyoto tra gli obiettivi del programma di governo.
"A pochi giorni dall'appuntamento di Bali che apre le trattative
per impegni ancora più stringenti, in Italia manca ancora una
strategia adeguata e coerente per la riduzione delle emissioni di
gas a effetto serra. Sulle fonti rinnovabili anche con i nuovi
obiettivi e incentivi previsti in Finanziaria non arriveremo agli
obiettivi fissati per il 2010. Da una parte i segnali positivi sono
ancora troppo timidi e dall'altra la priorità è data più al carbone
che a nuove misure necessarie a tagliare le emissioni" ha aggiunto
Onufrio.
Continuando così l'Italia sarà costretta a comprare "crediti"
all'estero invece di investire risorse nell'economia nazionale.
Oltre a un maggiore impegno sulle rinnovabili, occorre un vero e
proprio Piano Marshall per l'efficienza energetica, introducendo
standard minimi di efficienza in tutti i settori (ad esempio con la
messa al bando delle lampadine a incandescenza) e triplicando gli
obiettivi di risparmio dei certificati bianchi per il prossimo
periodo.
"Bisogna recuperare in fretta il terreno perduto, anche perché
nuovi obiettivi vincolanti in sede europea ce lo impongono.
Triplicando gli obiettivi di risparmio elettrico dei certificati
bianchi si produrrebbe una quantità di risparmio pari alla
produzione della centrale di Civitavecchia. Tutti, dal Governo a
Confindustria sono d'accordo a parole a una politica per
l'efficienza: adesso bisogna cominciare a fare sul serio" conclude
Onufrio.
Alle ore 9.30 Foto-Action "Tutti in mutande per Kyoto" sulla
nave di Greenpeace Arctic Sunrise
Civitavecchia: Banchina n.6, vicino ingresso "principale" (di
fronte al Forte Michelangelo).