Comunicato stampa - 11 giugno, 2010
Mentre i negoziati sui cambiamenti climatici a Bonn stanno per concludersi, i Governi di tutto il mondo devono giocare al meglio la partita del clima se vogliono fermare la catastrofe del riscaldamento globale.
Per capire meglio come sbloccare i negoziati sul clima, Greenpeace lancia oggi il documento: "Il clima dopo Copenhagen". Un'analisi geopolitica di quanto sta avvenendo fra le diverse potenze economiche mondiali e del nuovo ruolo delle imprese da dopo il vertice di Copenhagen. Uno studio degli elementi che invece potrebbero portare a un accordo decisivo in Messico a dicembre.
Oggi prende il via la Coppa del Mondo di calcio e la prima
partita è proprio tra le due nazioni che ospiteranno le prossime
due conferenze internazionali sul clima: Messico e Sud Africa.
«A Copenaghen i veri giocatori sono stati sostituiti da uomini
d'affari, fallendo miseramente. Purtroppo, per noi tutti, se le
cose vanno male non si tratta solo di una retrocessione ma di un
disastro planetario- sostiene Alessandro Giannì, direttore delle
campagne di Greenpeace - A Bonn pare che i giocatori siano in forma
migliore rispetto allo scorso anno, ma alcuni di loro sembrano non
avere idee troppo chiare su come fare goal».
Fino alla conferenza sul clima che si terrà a dicembre a Cancùn,
in Messico, in pratica ci sono solo 14 giorni per negoziare e
ancora non si sa nemmeno se l'accordo finale avrà carattere
vincolante. I governi devono lavorare duro e sfruttare tutte le
occasioni disponibili, come il prossimo meeting del G20 dove sarà
fondamentale decidere di eliminare gradualmente le massicce
sovvenzioni per l'industria dei combustibili fossili. La partita è
quindi tutta da giocare: per questo, invece di fare catenaccio, i
governi devono lanciarsi all'attacco e puntare a un accordo
ambizioso.
«L'Europa finora è rimasta in panchina a guardare. È il momento
che scenda in campo: noi vogliamo vincere! - dichiara Giannì - Oggi
i Ministri dell'Ambiente europei possono fare un passo in avanti
verso un impegno per la riduzione del 30% delle emissioni entro il
2020».
Notes: Link al rapporto: http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/clima-post-copenhagen