Comunicato stampa - 18 dicembre, 2009
“Il ritrovamento durante l’autopsia di buste di plastica nel tratto digerente dei capodogli spiaggiati alla Foce di Capoiale-Laguna, non ci sorprende e dimostra ancora una volta il grave stato di degrado dei nostri mari. - sostiene Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia - Ci sembra però prematuro (e poco credibile) affermare che questa sia la causa dello spiaggiamento.”
Le ipotesi sono tante: da un possibile terremoto sottomarino
all'immissione in mare di suoni a grande intensità (causati o da
esercitazioni navali o da prospezioni acustiche per la ricerca di
giacimenti di petrolio), all'inquinamento (verosimilmente analisi
tossicologiche potrebbero confermare la presenza di metalli pesanti
o altri inquinanti).
"Bisogna aspettare che gli esperti terminino di lavorare sui
campioni prelevati per poter indicare con sicurezza le cause di
questo disastro ambientale. Quello che è certo, però, è che il
Mediterraneo, un mare semi chiuso, soffre particolarmente
dell'impatto delle attività umane E nulla viene fatto per
preservarlo. Ad oggi meno dell'1% della sua superficie in alto
mare, dove le balene vivono, è protetto. Non possiamo aspettare che
muoiano i capodogli per intervenire." conclude Monti.