Comunicato stampa - 6 maggio, 2005
Il Tribunale di Milano, con sentenza del giudice Domenico Bonaretti, depositata il 30 marzo 2005, ha considerato diffamatorio l'attacco a Greenpeace pubblicato sul quotidiano "Libero", diretto da Vittorio Feltri, il 4 luglio 2001, condannando l'editore al risarcimento dei danni morali, stimati in 8.000 euro.
Greenpeace vince la causa di diffamazione contro "Libero", il quotidiano diretto da Vittorio Feltri.
In seguito all'azione legale promossa dall'avvocato, Carlo
D'Inzillo, di natura diffamatoria sono stati ritenuti titoli ed
occhielli come "I marines dell'ecologia sono diventati una
multinazionale che fa affari sulla pelle del terzo mondo" o ancora
"Greenpeace mette al verde i poveri" e infine "Greenpeace toglie il
riso ai poveri".
"Di solito frequentiamo le aule dei tribunali in qualità di
convenuti: le aziende che non rispettano l'ambiente preferiscono,
infatti, trascinarci in giudizio per metterci a tacere piuttosto
che risolvere i problemi. Questa volta, invece, a rispondere è
stato chiamato "Libero", che ci aveva grottescamente accusato di
affamare i poveri. Con gli Ogm si continua a praticare una
mistificazione, affermando che potrebbero combattere la fame nel
mondo, mentre la realtà che abbiamo di fronte è opposta. Questa
sentenza del Tribunale di Milano ci conforta: non si può fare del
sensazionalismo gratuito sui giornali, diffamando chi cerca di
tutelare il diritto di tutti alla salute e all'ambiente" afferma
Donatella Massai, direttore generale di Greenpeace.