Lo smaltimento dei rifiuti elettronici e l'impiego di sostanze chimiche pericolose nella produzione di prodotti tecnologici come personal computer e cellulari rappresentano una vera e proprio emergenza ambientale.
Quattordici aziende, tra i piu' grandi marchi dell'industria
elettronica, hanno accettato di fornire informazioni sui loro
prodotti
piu' amici dell'ambiente fra cui desktop, portatili, cellulari
e
palmari. In totale hanno preso parte all'indagine (1)
trentasette
prodotti a cui sono stati assegnati i punti in relazione a
criteri di
design verde che includono: la sostituzione di sostanze
chimiche
pericolose, l'efficienza energetica e la riciclabilita'.
L'indagine dimostra che i produttori hanno fatto diversi passi
avanti
per migliorare le performance ambientali dei loro prodotti.
Diversi
articoli tecnologici presentano innovazioni che sono prive di
composti
tossici, andando addirittura ben oltre le attuali norme, come
la
direttiva europea RoHS che limita l'utilizzo di alcune
sostanze
pericolose. Altri prodotti presentano miglioramenti riguardo
l'efficienza energetica, la riciclabilita' o la
upgradabilita'
(possibilita' di migliorare il prodotto in uso).
"Dall'inizio dell'indagine abbiamo gia' constatato l'arrivo di
prodotti
piu' verdi sul mercato, come il nuovo portatile della Apple, il
MacBook
Air, e il nuovo telefono Nokia, l'Evolve" - dichiara Vittoria
Polidori,
responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace. -"I produttori
hanno
ancora molta strada da fare, ma ora sempre più aziende stanno
prendendo
seriamente in considerazione gli impatti ambientali dei loro
prodotti."
Greenpeace sta spingendo l'industria elettronica a prendersi
la
responsabilità di gestire l'intero ciclo di vita dei loro
prodotti -
dalla produzione, attraverso la lavorazione, fino alla loro
trasformazione in rifiuti. I produttori si devono impegnare da
una parte
a eliminare le sostanze pericolose dagli articoli di consumo,
attraverso
la loro sostituzione con alternative più sicure o cambiamenti
nel design
e, dall'altra a mettere sul mercato prodotti più efficienti da
un punto
di vista energetico.
"L'approccio dei produttori deve essere globale. I consumatori
non
dovrebbero scegliere tra un prodotto privo di sostanze tossiche
e un
altro efficiente ne' si dovrebbero chiedere se la possibilita'
di essere
riciclato sia migliore della sua durata nel tempo. Solamente
quando un
prodotto sarà in grado di offrire tutti questi standard,
garantendo
anche una lunga durata, potremo allora dire che esiste davvero
un
prodotto verde sul mercato" - conclude Polidori - "L'industria
hi tech è
in grado di trasformare la manifestazione CeBIT in un Villaggio
Verde ,
la questione aperta è quando cio' avverrà."
Note:
1. L'indagine di Greenpeace ha valutato i prodotti in base alla
presenza
di PVC, ritardanti di fiamma bromurati, antimonio, berillio e
ftalati.
Inoltre ha preso in considerazione altre innovazioni, come
LED
retroilluminanti privi di mercurio negli schermi LCD.