Comunicato stampa - 24 giugno, 2008
A otto mesi dal lancio della campagna “Al Bando le Incandescenti”, Greenpeace presenta la classifica “Scelte Illuminate” (1) con cui svela l’impegno dei maggiori rivenditori della grande distribuzione organizzata a rimuovere le lampadine incandescenti dai propri scaffali, anticipando i tempi del bando approvato con la scorsa legge finanziaria e previsto dal primo gennaio 2011. L’obiettivo è dimostrare che la tecnologia sprecona può essere mandata in pensione in tempi rapidi.
Il “10 e lode in efficienza” va a Leroy Merlin, che si impegna a eliminare tutte le incandescenti entro il 30 giugno 2009.
Il "10 e lode in efficienza" va a Leroy Merlin, che si impegna a
eliminare tutte le incandescenti entro il 30 giugno 2009 (2). Al
secondo posto Coop, terzo Ikea, ultimo si posiziona invece
Esselunga, a cui spetta uno "zero in efficienza". Nonostante le
dichiarazioni formali a favore dello "sviluppo sostenibile",
Esselunga non assume nessun impegno serio.
La scelta illuminata di Leroy Merlin, Ikea e in particolare
Coop, il primo venditore di lampadine incandescenti in Italia e tra
le maggiori catene della grande distribuzione organizzata, è
fondamentale per spostare il mercato verso tecnologie a basso
impatto ambientale come le lampadine ad alta efficienza che
permettono di risparmiare l'80% di energia, soldi ed emissioni di
gas serra rispetto alle lampadine tradizionali.
L'efficienza energetica è la prima arma per abbattere i consumi
di energia e le emissioni di gas serra. Il rapporto del Politecnico
di Milano "La Rivoluzione dell'Efficienza" (3) afferma che in
Italia attraverso misure di efficienza energetica sarebbe possibile
risparmiare - in modo economicamente conveniente - circa 100
miliardi di kilowattora al 2020, oltre il 20 per cento dei consumi
stimati a quella data. "E' un dato impressionante: puntando
sull'efficienza si potrebbe fare tranquillamente a meno di
costruire pericolose centrali nucleari e a carbone" afferma
Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di
Greenpeace. "Più efficienza e meno centrali, questo deve essere
l'obiettivo primario per il Paese".
Le lampadine sono solo l'inizio di questa rivoluzione e la loro
eliminazione vale quasi 6 miliardi di kilowattora, la produzione di
una centrale. Greenpeace crede che standard minimi di efficienza
dovrebbero essere introdotti nel più breve tempo possibile su tutti
i prodotti elettrici, dai motori industriali ai sistemi di
refrigerazione commerciale, dagli elettrodomestici ai sistemi di
condizionamento dell'aria.
"Industria, governo e associazioni ambientaliste sono
apparentemente concordi sulla necessità di puntare con decisione su
misure di efficienza energetica. Manca tuttavia un piano chiaro che
indichi come raggiungere l'obiettivo europeo per abbattere il 20
per cento dei consumi di elettricità al 2020" conclude Tedesco.