Comunicato stampa - 29 aprile, 2005
Ftalati, alchilfenoli, muschi sintetici, composti organostannici. Questi i nomi dei composti potenzialmente pericolosi per la salute che sono stati trovati da Greenpeace in magliette per bambini, detergenti per l'infanzia e giocattoli. Tutti prodotti comunemente in vendita nel nostro Paese, che sono stati analizzati da un laboratorio indipendente olandese, il TNO.
Mario Tozzi interviene alla conferenza stampa organizzata da Greenpeace per presentare i risultati delle analisi effettuate su prodotti in commercio alla ricerca di sostanze chimiche pericolose.
I risultati sono stati presentati oggi in una conferenza stampa
a Roma, a Palazzo Mattei, condotta da Mario Tozzi, primo
ricercatore Cnr e conduttore "Gaia", nel corso della quale sono
intervenuti oltre agli esponenti di Greenpeace, il comico Beppe
Grillo ed il dottor Giuseppe Latini, direttore dell'Unità Operativa
Neonatologia Ospedale "Perrino" Brindisi.
Un totale di 12 campioni sono stati raccolti da Greenpeace. I
giocattoli, tra cui Spiderman Flip 'n zip e Barbie Fashion Fever di
Mattel, e le stampe sui tessuti contengono concentrazioni elevate
in particolare di di-isononil ftalato (DINP), fino a oltre 150.000
mg/kg. In uno dei giocattoli analizzati sono state rilevate
quantità rilevanti di composti organostannici, mentre in altri
concentrazioni di nonilfenoli e ottilfenoli etossilati. I prodotti
per la detergenza dei bambini analizzati contengono entrambi il
muschio sintetico galaxolide in concentrazioni fino a 327 mg/kg,
nonché il muschio chetone più comunemente usato qualche anno fa.
Sorprendentemente, uno dei prodotti detergenti per bambini contiene
sia nonilfenolo che nonilfenoli etossilati, mentre l'altro presenta
lo ftalato DEP in concentrazione pari a 589 mg/kg. "In seguito
anche ad una battaglia di Greenpeace gli ftalati sono stati banditi
nei giocattoli per bambini al di sotto dei tre anni, ma forse il
negoziante chiede l'età del bambino alla mamma o se ci sono
fratellini o amichetti più piccoli? E in base a quale principio i
bambini più grandi non devono essere tutelati?" si domanda il
dottor Latini.
Gli ftalati, usati per ammorbidire la plastica, sono sostanze
sempre più presenti in ambiente e sono stati ritrovati addirittura
nel sangue umano, anche se esistono alternative valide. Lo stesso
si può dire degli altri composti, come i muschi sintetici che
servono solamente a profumare detergenti e altri prodotti per il
corpo, esponendoci inutilmente a sostanze potenzialmente
pericolose. "In alcuni prodotti per bambini analizzati abbiamo
trovato gli ftalati, che sono banditi a livello europeo nei
prodotti per la dentizione dei bambini al di sotto dei tre anni,
perché possono causare danni al fegato, reni e ai testicoli ed
alcuni sono classificati tossici per la riproduzione - spiega
Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace
- e poi gli alchilfenoli, che comprendono sostanze che possono
interferire con il Dna umano e danneggiare la produzione di sperma
nei mammiferi". Con REACH (Registrazione, Valutazione e
Autorizzazione delle sostanze chimiche), la proposta di riforma
della politica chimica europea, si potranno identificare le
"sostanze più preoccupanti" che avranno bisogno di
un'autorizzazione per usi specifici, ma non basta.
"E' necessario che al processo di autorizzazione di questi
composti più pericolosi segua la loro sostituzione con alternative
sicure, quando queste siano disponibili" conclude Polidori.
Greenpeace è da anni impegnata in una battaglia per eliminare i
composti chimici pericolosi presenti nei prodotti di uso comune.
Precedentemente erano stati effettuati campionamenti dell'acqua
piovana e della polvere domestica, analisi di un'ampia gamma di
prodotti, dai profumi ai prodotti elettronici, ritrovando ovunque
queste stesse sostanze contaminanti, diffuse ormai in ogni ambiente
e persino nel corpo umano.
Greenpeace lancia oggi una raccolta di firme per chiedere un
REACH più forte. Le firme sulle cartoline, indirizzate ai tre
ministri competenti (Attività Produttive, Ambiente e Salute)
saranno raccolte dai Gruppi locali di Greenpeace in diverse città
italiane e sarà possibile aderire anche attraverso il sito www.greenpeace.it.