Comunicato stampa - 13 novembre, 2008
Greenpeace inaugura oggi il suo primo ufficio in Africa, a Johannesburg, annunciando un impegno a lungo termine per costruire una forte presenza in Africa dedicata alla lotta contro i problemi ambientali più urgenti che minacciano il continente: cambi climatici, deforestazione e pesca illegale. Il secondo ufficio verrà inaugurato il 24 novembre a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo e un terzo a Dakar in Senegal all’inizio del prossimo anno.
Nasce il primo ufficio di Greenpeace in Africa
"Mentre le minacce ambientali che incombono sugli africani sono
critiche e urgenti, l'Africa è nella posizione di poter scavalcare
lo sviluppo che inquina e diventare leader nel contribuire a
scongiurare le conseguenze catastrofiche dei cambiamenti climatici
e proteggere l'ambiente. Greenpeace è qui per dare un contributo
affinché ciò avvenga" spiega Amadou Kanoute, Direttore esecutivo di
Greenpeace Africa.
Mentre l'Africa contribuisce molto poco al riscaldamento
globale, il continente sarà uno dei primi a subirne le più dure
conseguenze. Più di 180 milioni di persone nell'Africa
Sub-Sahariana potrebbero morire a causa dei cambiamenti climatici
entro la fine del secolo.
Imprevedibili flussi di piogge, minori raccolti e la diminuzione
delle risorse stanno già causando migrazioni di massa, aumento
delle tensioni e conflitti.
La distruzione delle foreste tropicali è responsabile del 20 per
cento delle emissioni globali di gas serra.
CAMBI CLIMATICI: Il Sud Africa, (14° maggiore emettitore di
carbonio al mondo), deve ridurre le proprie emissioni di gas serra.
Tutta l'Africa potrebbe contare su abbondanti fonti di energia
rinnovabile. Una rivoluzione energetica che potrebbe non solo
contribuire a ridurre i cambi climatici, ma porterebbe energia
elettrica e sviluppo nelle zone rurali, fornirebbe posti di lavoro
e crescita economica.
DIFESA DELLE FORESTE PLUVIALI: la lobby industriale del
disboscamento minaccia la foresta pluviale Basin in Congo e 40
milioni di persone che da essa dipendono per sopravvivere. Al ritmo
attuale in 40 anni si perderà il 40% della foresta carbonifera più
grande al mondo. Greenpeace chiede l'adozione di un meccanismo di
finanziamento internazionale che renda la foresta pluviale Basin in
Congo e altre come lei, economicamente più vantaggiose da intatte
piuttosto che come legname.
DIFESA DEGLI OCEANI: lungo la costa dell'Africa Occidentale la
vita marina è stata allontanata dai pescherecci stranieri
devastando gli ecosistemi locali e privandoli del loro nutrimento;
causando un aumento della povertà e dell'incertezza alimentare. La
pesca illegale, non registrata e senza regole deve finire.
Greenpeace si impegna a favore di una pesca sostenibile e di una
lavorazione del pescato regolata e finanziata dagli africani, lo
stesso vale per l'aumento del monitoraggio e dei controlli. L'area
necessita di una rete di riserve marine.
Affrontare i problemi ambientali in Africa è indispensabile per
poter assicurare un futuro ai bambini africani e al mondo nella sua
globalità. Sfruttando il suo potenziale energetico rinnovabile e
proteggendo le foreste tropicali, l'Africa può guidarci nel cammino
verso un concreto sviluppo ambientale" afferma Gerd Leipold,
Direttore Esecutivo, Greenpeace International.
Notes: www.greenpeaceafrica.org