Attivisti di Greenpeace, travestiti da oranghi, protestano davanti alla sede Unilever di Roma per denunciare la deforestazione del Borneo causata dall'olio di palma.
Con azioni dirette - contemporaneamente a Roma, Amsterdam e
Londra - Greenpeace denuncia che Dove sta distruggendo le foreste
del Borneo, habitat degli ultimi oranghi, e contribuendo gravemente
al cambiamento climatico. Unilever, infatti, utilizza per i suoi
prodotti 1.3 milioni di tonnellate di olio di palma all'anno,
proveniente da aree recentemente deforestate in Indonesia.
Insieme a un rapporto che spiega la connessione tra olio di
palma, deforestazione e cambiamenti climatici, Greenpeace presenta
oggi gli elementi di prova contro Dove. Il rapporto "Borneo in
fiamme" dimostra, infatti, che i fornitori diretti di Dove sono
coinvolti nella distruzione delle torbiere indonesiane. "Borneo in
fiamme" accusa la multinazionale di non agire per prevenire questa
distruzione, continuando a comprare da questi fornitori e spingendo
per prima la crescita esponenziale dell'industria dell'olio di
palma a danno delle aree vergini della foresta pluviale del
Borneo.
Unilever, inoltre, presiede la RSPO (Tavola Rotonda per l'Olio
di Palma Sostenibile), un organismo che dovrebbe assicurare la
sostenibilità dell'olio di palma. Nonostante la RSPO esista dal
2002, non c'è ancora sul mercato un olio di palma certificato
mentre la distruzione delle foreste continua a ritmo serrato. Ciò
determina l'immissione di enormi quantità di CO2 nell'atmosfera: le
torbiere indonesiane vengono degradate e bruciate per fare spazio
alle palme da olio.
Il rapporto spiega anche come la crescita del settore dell'olio
di palma stia avendo un effetto devastante sulla biodiversità. I
fornitori - che hanno collegamenti diretti con Dove - mettono a
rischio gli habitat degli oranghi e uccidono gli animali stessi,
per espandere le piantagioni. Il numero degli oranghi è diminuito
così drasticamente che la specie potrebbe estinguersi entro
vent'anni.
"Dove si sta macchiando di uno dei più gravi crimini ambientali
al mondo" - denuncia Chiara Campione, responsabile della campagna
Foreste di Greenpeace -
"Se Unilever non torna sui suoi passi, gli oranghi rischiano di
estinguersi in pochi anni e le nostre possibilità di fermare i
cambiamenti climatici scompariranno con loro. Dove promette una
"bellezza autentica" purtroppo nelle sue saponette, e in altri
prodotti Unilever, di autentico c'è anche la distruzione della
foresta primaria".
Greenpeace chiede a Unilever di sostenere un'immediata moratoria
sull'espansione della palma da olio in Indonesia, Malesia e Papua
Nuova Guinea e di interrompere i propri rapporti commerciali con
compagnie implicate nella deforestazione e nel degrado delle ultime
torbiere indonesiane.
Notes: Il rapporto “Olio di palma: deforestazione e clima in coma”:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/olio-palma-clima
Il rapporto “Borneo in fiamme”:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/dove-borneo