Comunicato stampa - 26 marzo, 2007
L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha ammesso oggi pubblicamente che è necessaria maggiore ricerca sul mais Ogm MON863. La realtà è che spesso i dati forniti dalle aziende biotech vengono assunti acriticamente, senza considerare le opinioni scientifiche divergenti e gli impatti a lungo termine sull'ambiente e la salute.
A Jocotitlan, in Messico, attivisti di Greenpeace hanno tracciato un enorme NO per protestare contro la Monsanto, il colosso del biotech.
La Commissione europea aveva chiesto all'Efsa di esaminare con
attenzione lo studio del CRIIGEN, reso noto da Greenpeace, sul mais
della Monsanto MON863 e di rivedere il proprio parere positivo.
Dallo studio risultano, infatti, segni di tossicità su fegato e
reni delle cavie nutrite con questo mais Ogm. E' la prima volta che
un prodotto transgenico, autorizzato per il consumo umano e
animale, mostra segni di tossicità per gli organi interni.
"Il sistema autorizzativo degli Ogm ha perso ogni credibilità,
permettendo l'approvazione di un prodotto altamente rischioso,
nonostante l'evidenza dei possibili rischi" spiega Federica
Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. "Ora bisogna
ritirare immediatamente il MON863 dal mercato. Il principio di
precauzione deve avere la precedenza sugli interessi di
multinazionali come la Monsanto. I governi nazionali devono agire
con urgenza per rivalutare gli altri Ogm attualmente autorizzati
oltre a rivedere i metodi analitici impiegati. Tutti gli Ogm
attualmente autorizzati sono caratterizzati dalle stesse carenti
valutazioni di rischio".
Notes: Leggi la dichiarazione di oggi dell'Efsa sul proprio sito web:
http://www.efsa.europa.eu/en/press_room/press_statements/mon863.html