Prima osservazione: solo lo scorso aprile ENEA ha presentato
scenari
energetici nei quali il nucleare non compariva; oltre alla
volontà del
governo è successo qualcosa? Il nucleare è diventato
improvvisamente
competitivo? Eppure a leggere bene le stime ENEA non si
direbbe.
Seconda osservazione: i costi di investimento attribuiti al
nucleare da
ENEA appaiono più ragionevoli, di quanto propagandato da ENEL,
33 mld di
euro per 8.000 MW includendo i costi di smantellamento, che
vanno
caricati sugli investitori. Si tratta di un costo totale
dell'ordine dei
4 mld di euro per 1.000 MW (anche se stime recenti sono oltre i
5),
contro l'1,7-2 propagandato da ENEL.
Terza osservazione: con un investimento che non supera i 2
miliardi per
1.000 MW ENEL sostiene che il nucleare produce elettricità
competitiva
rispetto al costo tendenziale del gas: 5 centesimi contro 8
(intervista
a Fulvio Conti, Quotidiano Energia 26 giugno scorso).. Ma se si
assume
un costo doppio delle centrali questo non è più così vero,il
costo del
kWh nucleare sale almeno a 8-8,5.
Quarta osservazione: va notato come l'orizzonte di esauribilità
della
risorsa Uranio sia stato "artificialmente allungato" da 70 anni
a 86: un
altro miracolo. Il dato delle riserve provate citato da ENEA è
di 4,6
milioni di tonnellate e un consumo attuale di 65 mila
tonnellate. Ora
dividendo le due cifre verrebbe un tempo di esauribilità di poco
più di
70 anni. In questo caso, se non è un errore, il miracolo è
semplice,
ENEA cita le maggiori efficienze di uso dovute ai nuovi
reattori. Ma
questo andrebbe fatto per tutte le fonti e in tutti i
rapporti
energetici la cifra che viene data è il risultato tra riserve
provate e
consumo attuale annuale (e non futuro).
Quinta osservazione: le note sulle grandi prospettive dei
reattori
autofertilizzanti al plutonio sono fuori luogo, in un Paese che
ha già
sopportato economicamente un terzo del più grande fallimento
industriale
della storia, noto come Superphénix (reattore
franco-italo-tedesco al
plutonio) chiuso nel 1999 dopo 54 mesi di funzionamento
costellato da
incidenti, che con lo smantellamento sarà costato più di 10
miliardi di
euro attuali.