Comunicato stampa - 7 febbraio, 2006
Dopo un decennio di battaglie, Greenpeace festeggia oggi la decisione del governo della Columbia Britannica, in Canada, di proteggere due milioni di ettari di foreste e di assicurare buone pratiche forestali nelle rimanenti aree. L'area protetta è nota come la Foresta del Grande Orso.
Il governo della Columbia Britannica, in Canada, ha deciso di proteggere due milioni di ettari di foreste. L'area protetta è nota come la Foresta del Grande Orso.
"Finalmente una buona notizia, foreste per una superficie di
poco inferiore alla Lombardia sono salve", commenta Sergio Baffoni,
responsabile foreste di Greenpeace. "La Foresta del Grande Orso può
rappresentare un buon inizio verso una rete globale di aree
protette: queste preziose foreste pluviali temperate non possono
essere distrutte per farne legname e carta igienica". Le foreste
pluviali temperate della Columbia Britannica sono le ultime foreste
primarie temperate della Terra e vi abitano 25 comunità di popoli
indigeni che si sono battuti in questi anni per difendere le
foreste, che ospitano specie uniche al mondo, come il grizzly e lo
"spirit bear", un rarissimo orso bruno dal mantello bianco.
Alberi di migliaia di anni vengono abbattuti per farne carta e
legno: l' Italia è il quarto importatore mondiale di cellulosa
dalla Columbia Britannica. Ora non succederà più: il governo
locale, in seguito alle pressioni di Greenpeace (che quattro anni
fa promosse anche azioni di protesta in Italia per impedire
l'attracco di navi con legname proveniente da queste foreste) si è
impegnato a:
- proteggere il 33% della Foresta del Grande Orso da qualsiasi
impiego industriale
- adottare nelle restanti aree rigorose metodologie di taglio
basate sul rispetto dell'ecosistema; si tratta di 6,4 milioni di
ettari nei quali il prelievo dovrà essere pienamente responsabile e
sarà affiancato nuove aree protette.
- promuovere forme diverse di utilizzo della foresta,
dall'ecoturismo, alla raccolta di prodotti non legnosi,
coinvolgendo i popoli nativi.
Importante per arrivare alla protezione delle foreste canadesi è
stata la pressione di oltre 80 aziende in tutto il mondo, come la
BBC (che è anche editore), la Mitsubishi e la Federazione belga
degli importatori di legno che hanno smesso di acquistare prodotti
forestali provenienti dalla Foresta del Grande Orso.
"L'annuncio di oggi rappresenta una svolta storica per le
foreste del pianeta. Greenpeace ne verificherà l'applicazione
affinché possa rappresentare un modello anche per altre regioni"
conclude Baffoni.