Enel decide di investire sul nucleare. Sovietico. Dice di credere nell'innovazione. Dice di voler tutelare l'ambiente. Ma investe 1,8 miliardi di euro in una tecnlogia obsoleta e pericolosa, che non rispetta gli standard di sicurezza europeei.
"Il nuovo EPR (reattore pressurizzato europeo) di Areva si sta
rivelando
un incubo come il nucleare più vecchio. Anziché produrre energia
a basso
costo, sicura e disponibile, è un incubo sia per i costi che per
la
sicurezza" ha dichiarato Yannick Rousselet di Greenpeace
Francia.
Contrariamente alle promesse, infatti, i due cantieri degli
unici due
EPR in costruzione, in Finlandia e Francia, presentano
numerosi
problemi. Il reattore in costruzione a Olkiluoto in Finlandia ha
giàdue
anni di ritardo e i maggiori costi potrebbero aver raggiunto una
perdita
di 1.5 miliardi di euro. Ha una serie di problemi tecnici che
hanno
conseguenze sulla sicurezza: la base di cemento è di scarsa
qualità, il
guscio di contenimento non sufficientemente robusto e ci sono
vari
problemi legati alla qualità delle saldature in diverse
componenti del
reattore.
I due partner industriali, Areva e Siemens, hanno già subito
ingenti
perdite economiche e stanno già cercando di recuperarne una
parte dal
loro cliente, l'azienda finlandese TVO, nonostante abbiano
siglato un
contratto con un prezzo prefissato. L'azienda finlandese,
proprioper
aver scelto il nucleare invece di investire in fonti rinnovabili
ed
efficienza, ha problemi seri nel raggiungere gli obiettivi
derivanti dal
Protocollo di Kyoto e garantire la sicurezza energetica nei
prossimi anni.
Anche di recente si è visto che il tentativo di costruire un EPR
in
Francia sta incontrando difficoltà simili. Da quando, infatti,
è
iniziata la costruzione in Normandia a Flamaville - cui, secondo
un
accordo, Enel compartecipa al 12,5 per cento - ASN, l'Autorità
di
sicurezza nucleare francese, ha scoperto una serie di problemi
tecnici:
l'utilizzo di cemento di qualità non adeguata,
insufficientistrutture
di rinforzo in acciaio alla base del reattore, saldature di
cattiva
qualità e scarsa qualificazione del fornitore del guscio di
acciaio,
controlli di qualità non sufficienti o inesistenti, variazioni
al
progetto non autorizzate e un'incapacità di correggere gli
errori
riscontrati.
Areva, controllata per l'87 per cento dallo stato francese, si è
posta
l'obiettivo di costruire i primi due EPR in Finlandia e
Francia.
L'azienda sta facendo un grande lavoro di lobby per espandersi a
livello
internazionale. Qualunque governo, coinvolgendo Areva, rischia
di pagare
caro sia in termini economici che di dipendenza dal governo
francese per
la tecnologia e il combustibile nucleare.
"Sarebbe una follia totale per i governi riporre la loro fede
nel
nucleare per cercare una riduzione delle emissioni di gas a
effetto
serra. Sia gli aspetti economici che il fattore tempo sono
contro il
nucleare " ha aggiunto Jan Beranek di Greenpeace International.
"Altre
alternative sono più sicure ed economicamente convenienti, già
adesso."