Comunicato stampa - 27 febbraio, 2008
Greenpeace annuncia oggi di voler citare in giudizio il Governo slovacco poiché non ha avviato la necessaria procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la realizzazione del terzo e quarto reattore nucleare di Mochovce, un progetto che vede il coinvolgimento di Enel.
Enel decide di investire sul nucleare. Sovietico. Dice di credere nell'innovazione. Dice di voler tutelare l'ambiente. Ma investe 1,8 miliardi di euro in una tecnlogia obsoleta e pericolosa, che non rispetta gli standard di sicurezza europei.
La documentazione relativa sarà inviata alla Corte Slovacca nei
prossimi giorni. La mancanza di una Valutazione di Impatto
Ambientale è uno dei problemi chiave del processo autorizzativo
della
centrale nucleare di Mochovce, situata a circa 550 chilometri
da Venezia. Il Governo slovacco e Enel affermano che la procedura
VIA non è necessaria, in quanto i reattori erano già stati
autorizzati nel 1986. Questo, secondo Greenpeace, rappresenta una
chiara violazione della legislazione europea.
Eva Kovacechova, il legale che rappresenta Greenpeace e altre
associazioni ambientaliste, osserva che il progetto è stato
modificato dal 1986 a oggi, e l'Ufficio slovacco per la
Supervisione Nucleare avrebbe dovuto valutarne nuovamente
l'autorizzazione.
"La legislazione europea e i regolamenti della Corte europea di
Giustizia sono cristallini: i progetti con una licenza pregressa
alla nuove norme europee devono ugualmente essere sottoposti a
Valutazione di Impatto Ambientale nel caso di modifiche
sostanziali" spiega Kovacechova.
"La VIA è fondamentale per dare l'opportunità ai cittadini di
partecipare al processo decisionale, presentando osservazioni al
progetto. Negli anni '80, quando il Comitato Centrale del Partito
Comunista decideva e l'opinione pubblica non aveva importanza, le
cose funzionavano diversamente" - ricorda Karel Polanecky,
responsabile campagna nucleare di Greenpeace in Slovacchia - "Ora,
a vent'anni dalla caduta del regime comunista, i nuovi reattori di
Mochovce devono essere sottoposti agli stessi standard dei Paesi
occidentali".
"La Direzione Generale per l'Ambiente della Commissione Europea
sta già investigando possibili violazioni della normativa europea
sulla VIA e della Convenzione di Aarhus sulla partecipazione del
pubblico ai processi decisionali" afferma Rebecca Harms, Membro del
Parlamento europeo.
Greenpeace chiede a tutte le organizzazioni ambientaliste e le
persone che desiderano proteggere l'ambiente di supportare l'azione
legale contro il Governo slovacco.