Gli attivisti di Greenpeace mettono in quarantena Traila, un'isola rumena dove si coltivano OGM illegali.
Questa mattina attivisti di Greenpeace, tra cui tre italiani,
hanno messo in quarantena l'isola di Braila, sul Danubio, dopo che
investigazioni sul campo hanno rivelato che sul posto si sta
coltivando soia OGM illegale. Per i Paesi dell'Ue, inclusa la
Romania, è illegale coltivare soia geneticamente modificata.
Greenpeace chiede al Governo rumeno e alla Commissione europea di
agire immediatamente per individuare ed eliminare tutta la soia
OGM coltivata illegalmente.
In Romania la protesta pacifica è cominciata alle ore 8.00. 30
attivisti di Greenpeace, da tutta Europa, hanno occupato il porto
di Braila. I volontari hanno costruito una "stazione di
decontaminazione" per tutti i veicoli che lasciano l'isola, per
scongiurare la diffusione della contaminazione genetica. I veicoli
che trasportano raccolti OGM dall'isola saranno consegnati alle
autorità rumene. I climber di Greenpeace hanno steso anche uno
striscione di 20 metri con il messaggio "Stop OGM".
"Siamo entrati in azione per proteggere l'Europa dalla
contaminazione di questi raccolti illegali OGM, che mettono a serio
rischio l'ambiente, la biodiversità e la salute umana. Gli europei
continuano a rifiutare gli OGM. Non è la prima volta che Greenpeace
scopre coltivazioni OGM illegali, bisogna fermare queste
contaminazioni. I Governi devono immediatamente individuare e
bloccare tutti questi prodotti prima che entrino nella filiera
alimentare" dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna OGM
di Greenpeace.
Oggi gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione anche in
Francia. 20 volontari stanno marchiando in rosso un campo di mais
MON810 illegalmente coltivato, per renderlo chiaramente
identificabile.
"Non tenendo il controllo della situazione, il Governo rumeno e
quello francese stanno permettendo alle compagnie biotech, come la
Monsanto, di contaminare l'ambiente, ignorando le richieste dei
cittadini europei per un cibo privo di OGM." - continua Ferrario -
"Per fortuna, la grande maggioranza dell'agricoltura europea
rimane OGM-free. Gli OGM, però, vengono coltivati in alcune aree
più piccole, spesso in violazione sia della legislazione europea
che di quella nazionale"
Greenpeace chiede alla Commissione europea, e ai Paesi Membri
di:
- decontaminare immediatamente l'ambiente e la catena alimentare
da qualsiasi organismo geneticamente modificato, e garantire che
vengano adottate misure adeguate per impedire ulteriori
contaminazioni.
- proteggere e sostenere l'agricoltura e il cibo dalla minaccia
degli OGM, mettendo al bando l'importazione e la coltivazione di
tutte le colture OGM.
Per questo, in Italia, il 15 settembre partirà il grande
dibattito pubblico promosso dalla Coalizione "ItaliaEuropa - Liberi
da Ogm" affinché l'agricoltura italiana sia basata su qualità,
sicurezza, quindi libera da OGM.