Comunicato stampa - 15 luglio, 2008
Greenpeace condanna la decisione della Commissione europea di approvare il progetto di completamento dei due reattori sovietici di Mochovce, in Slovacchia. Alcuni mesi fa Greenpeace aveva presentato, infatti, formale ricorso alla Commissione, denunciando la concessione di aiuti di stato illegali a Enel/Slovenske Elektrarne,contro le stesse norme comunitarie.
"Il parere pronunciato oggi dalla Commissione è un chiaro
segnale che la
legislazione europea sul nucleare è completamente inadeguata e
obsoleta.
La Commissione ha, infatti, dato approvazione affinché
vengano
resuscitati reattori nucleari da Guerra Fredda che non
rispettano in
alcun modo gli attuali standard europei di sicurezza" denuncia
Giuseppe
Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace.
L'impianto, inoltre, non ha mai affrontato alcuna procedura
d'impatto
ambientale, eludendo così la valutazione del pubblico e di
associazioni
indipendenti, come richiesto dalla convenzione internazionale di
Espoo e
dalla stessa legislazione europea. Questo solo perché
l'autorizzazione
originaria all'impianto fu data nel 1986 in pieno regime. Anche
su
questo aspetto pende un ricorso di Greenpeace alla Corte di
Giustizia
slovacca.