Comunicato stampa - 6 marzo, 2007
Gli orsi polari di Greenpeace sono questo pomeriggio di fronte a Palazzo Chigi per chiedere al governo di sostenere l'adozione di obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il prossimo 8 marzo si terrà infatti il “Summit europeo di Primavera” in cui i capi di governo europei prenderanno decisioni cruciali per il futuro energetico dell’Europa.
Attivisti di Greenpeace travestiti da orsi polari, in azione davanti a Palazzo Chigi per denunciare i rischi del cambiamento climatico e chiedere al Governo Italiano obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Gli orsi ricordano che l'Artico è tra le aree del pianeta
maggiormente colpite dal riscaldamento globale: il ghiaccio marino
artico si è assottigliato del 40 per cento e ogni anno si perde
un'area pari alla superficie dell'Olanda. Per l'Organizzazione
meteorologica mondiale questo è inoltre "L'anno internazionale dei
poli 2007-2008".
«La rapidità con cui stanno evolvendo i cambiamenti climatici
non lascia spazio alle incertezze» spiega Francesco Tedesco,
responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace. «Per
abbattere le emissioni di gas serra del 30 per cento al 2020 è
necessario puntare con decisione sulle fonti rinnovabili da subito:
il governo appoggi la proposta della Commissione europea che
prevede obiettivi vincolanti al 2020».
Nei giorni scorsi anche il presidente del Parlamento europeo,
Hans Gert Poettering, ha sollecitato i capi di Stato ad adottare
soglie vincolanti per l'uso delle energie rinnovabili affermando
che «non si tratta solo di una sfida politica ma anche di assumere
decisioni moralmente responsabili, che consideriamo un dovere nei
confronti delle future generazioni». Lo stesso segretario generale
delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha sostenuto che «il cambiamento
climatico è pericoloso quanto la guerra».
«Fonti rinnovabili ed efficienza energetica sono l'unica
soluzione che permetterà all'Europa di sciogliere i nodi di una
drammatica dipendenza energetica dall'estero, rilanciando al
contempo la competitività, l'occupazione e permettendo di dimezzare
entro il 2050 le emissioni dei gas responsabili del riscaldamento
climatico» afferma Tedesco. Non servono false soluzioni come
tecniche di cattura e sequestro della CO2 che rappresentano oggi
una distrazione finanziaria alle vere soluzioni per contrastare il
cambiamento climatico.