Comunicato stampa - 22 gennaio, 2008
Greenpeace, Legambiente e WWF hanno presentato le osservazioni allo “Schema di Assegnazione” delle quote di CO2 per il periodo 2008-2012 dell’Emision Trading Scheme (ETS).
Lo Schema contiene elementi nuovi e inaccettabili in merito alle
quote destinate agli impianti di nuova realizzazione - i cosiddetti
"nuovi entranti" - e non risolve alcune criticità pregresse, come
l'eccessiva allocazione di quote al carbone e la sottoallocazione
agli impianti CIP6.
PAGHEREMO ALTRA CO2: La netta bocciatura da parte degli
ambientalisti nasce dal fatto che il nuovo Schema permetterebbe
l'acquisto, tramite risorse pubbliche, di quote di CO2 per i nuovi
impianti. Questa novità è incompatibile con le norme comunitarie
sugli "Aiuti di Stato" e non è mai stata sottoposta al parere della
Commissione europea, che aveva chiesto all'Italia di tagliare 13
milioni di tonnellate di CO2, non certo di aprire una falla nel
meccanismo, garantendo disponibilità illimitata di quote con spese
pubbliche.
Le Associazioni chiedono quindi che l'ammontare e la gestione
della riserva rimangano inalterate rispetto alla precedente
versione del Piano Nazionale di Allocazione (PNA).
CIP6: L'ANOMALIA MADE IN ITALY: Nel documento ci sono altri
grossi punti critici, come la sottoallocazione agli impianti CIP6,
uno stratagemma che costerà circa 400 milioni di euro ai
consumatori italiani a partire dal 2008. Gli impianti CIP6 possono
infatti recuperare i costi per l'acquisto delle quote di CO2
direttamente nella bolletta elettrica, attraverso la componente A3
riservata alle fonti rinnovabili. La sottoallocazione non
garantisce alcun vantaggio concreto in termini di riduzione delle
emissioni di CO2, e anzi permette di "liberare" quote per gli altri
settori.
PREMIO AL CARBONE: Non sfugge neppure come l'acclamata riduzione
di quote ai danni del carbone per venire incontro alle richieste
della Commissione sia soltanto un elemento di facciata. Le
associazioni sottolineano che il carbone è stato ancora
privilegiato, in aperta contraddizione con il principio "chi
inquina paga".
ELENCO IMPIANTI: CHI L'HA VISTO? Altra grave infrazione è la
mancata comunicazione della lista degli "impianti addizionali" che
entreranno a far parte dell'ETS dal 2008. Come da richiesta della
Commissione, dovrebbe essere fornito un elenco completo di questi
impianti. Il fatto che non sia stato pubblicato rappresenta una
grave mancanza di trasparenza.