Trapianto di posidonia. Il caso di S. Marinella. Greenpeace chiedi più tutela per le praterie di posidonia, tipiche del Mediterraneo, ricche di biodiversità e fondamentali per gli equilibri dei fondali.
"Quando si distrugge una prateria di posidonia perdiamo un
elemento importante della vita del Mediterraneo- spiega Alessandro
Giannì, Responsabile delle Campagne di Greenpeace Italia. "La
posidonia ospita migliaia di specie, produce ossigeno e difende le
coste e le spiagge".
La Posidonia oceanica è probabilmente la singola specie più
importante della fascia costiera del Mediterraneo: un solo metro
quadro di posidonieto produce 14 litri di ossigeno al giorno, e
nella prateria possono trovare rifugio, nutrimento e riprodursi,
oltre 1.200 specie animali e vegetali.
Nonostante questo, e sebbene sia protetto dalla Direttiva
Habitat quale "habitat a protezione prioritaria", la prateria di
posidonia è quasi ovunque in regressione, a causa degli impatti
dell'inquinamento, della pesca (spesso illegale), dell'arrivo di
sedimenti causati dall'urbanizzazione del litorale, degli ancoraggi
delle imbarcazioni.
Un problema particolarmente grave in Italia è quello del
trapianto di posidonia, utilizzato senza alcuna base scientifica
solida, come misura di compensazione per consentire la distruzione
di praterie in buona salute in occasione della costruzione di
infrastrutture costiere. Greenpeace denuncia in particolare
l'Italia per aver violato l'Articolo 6(4) della Direttiva Habitat
che prevede il parere obbligatorio della Commissione Europea che
non è mai stata informata di questi "trapianti" realizzati anche in
danno di Siti di Importanza Comunitaria, ad esempio a
Civitavecchia.
"In Italia, come in Francia e Spagna, si è provato a trapiantare
la posidonia, distrutta e spostata per consentire attività ad alto
impatto ambientale- aggiunge Giannì- Questi trapianti non
funzionano e sono ormai vietati in Francia e in pratica bloccati in
Spagna, poiché sono solo un inutile spreco di denaro che serve a
giustificare la distruzione di un habitat a protezione
prioritaria".
La denuncia di Greenpeace mostra come Italia, Spagna, Francia e
Grecia abbiano fallito nel compito di difendere davvero questo
habitat fondamentale e chiede alla Commissione europea di garantire
l'applicazione delle norme vigenti.
Il Mediterraneo ha urgente bisogno di reale protezione e non di
Leggi inapplicate, come la Direttiva Habitat, o di "Parchi di
carta" come il Santuario dei Cetacei. C'è bisogno di realizzare
subito una rete di Riserve Marine, utilizzando sia la Rete Natura
2000 promossa dalla Direttiva Habitat sia le "Aree di Pesca
Protetta" del Regolamento Pesca del Mediterraneo (Reg.
CE/1967/2006). Le Riserve Marine ci servono per aumentare la
resistenza dell'ecosistema Mediterraneo al cambiamento climatico e
per ripristinare le popolazioni ittiche, ormai al collasso.
Greenpeace chiede che la rete di Riserve Marine tuteli il 40% del
Mediterraneo, in accordo con le indicazioni della ricerca
scientifica.
Notes: Sintesi Complaint inviato alla Commissione europea:
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/sintesi-complaint-posidonia
“Posidonia trapianto letale” 2007:
http://www.greenpeace.org/italy/news/posidonia