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Greenpeace vince la battaglia per avere giocattoli di plastica senza composti tossici

Comunicato stampa - 5 luglio, 2005
I giocattoli di plastica venduti in Europa dovranno essere più sicuri dopo la decisione di oggi del Parlamento Europeo di bandire sei sostanze impiegate per ammorbidire la plastica. Tre ftalati (DEHP, DBP, BBP), identificati come dannosi per il sistema riproduttivo sono stati banditi da tutti i prodotti per bambini senza limite di età, mentre altri tre (DINP, DIDP and DNOP) sono stati proibiti solo per giocattoli e altri articoli per l'infanzia destinati ad essere introdotti nella bocca.

Siamo tutti costantemente esposti ad una vasta gamma di sostanze sintetiche, ma solo per alcune di esse sono noti gli effetti negativi che possono causare sull'uomo, sugli altri organismi viventi e sull'ambiente.

I giocattoli di plastica venduti in Europa dovranno essere più sicuri dopo la decisione di oggi del Parlamento Europeo di bandire sei sostanze impiegate per ammorbidire la plastica. Dopo le prime denunce di Greenpeace 8 anni fa, interminabili manovre dell'industria chimica, voluminosi studi, bandi temporanei, i bambini europei saranno protetti da 6 tipi di ftalati, un gruppo di sostanze chimiche sospettate di causare danni ai reni, al fegato, al sistema riproduttivo. Tre ftalati (DEHP, DBP, BBP), identificati come dannosi per il sistema riproduttivo sono stati banditi da tutti i prodotti per bambini senza limite di età, mentre altri tre (DINP, DIDP and DNOP) sono stati proibiti solo per giocattoli e altri articoli per l'infanzia destinati ad essere introdotti nella bocca.

"Abbiamo aspettato davvero troppo per questa decisione e ci auguriamo che il prossimo passo sarà l'inserimento nella nuova normativa chimica europea, REACH dell'obbligo di sostituire i composti chimici pericolosi con alternative più sicure. Se i genitori vogliono essere più sicuri, intanto, non devono comprare nulla in PVC o vinile, perché le leggi non ci proteggono ancora abbastanza" afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento. Greenpeace ha testato una serie di giocattoli di plastica come bambole, paperelle per il bagno e giocattoli per la dentizione nel '97 e due anni dopo il Parlamento europeo approvò un primo bando temporaneo agli ftalati, mentre in Italia un decreto ministeriale ne vietava l'impiego in alcuni articoli per bambini al di sotto dei 3 anni.

"Il bando raggiunto sottolinea quanto sia lento l'attuale processo di regolazione dei composti chimici e allo stesso tempo mostra l'urgente bisogno di una normativa piu' stringente. L'industria chimica europea, nonostante sia la maggiore al mondo, ancora immette sul mercato sostanze non testate in modo appropriato", commenta Polidori.

Lo scorso aprile, in Italia, Greenpeace ha analizzato dei giocattoli, tra cui Spiderman Flip 'n zip e Barbie Fashion Fever di Mattel, trovando concentrazioni elevate in particolare di di-isononil ftalato (DINP), un altro ftalato indesiderato. Sul sito www.greenpeace.it ed in tutta Italia, grazie all'impegno dei Gruppi Locali di Greenpeace continua la raccolta di firme per chiedere una chimica più sicura, una normativa REACH più forte che preveda l'obbligo di sostituzione delle sostanze pericolose.

"Oggi abbiamo l'opportunità di arrivare ad una effettiva tutela dell'ambiente e dell'uomo se REACH non verra' ancora indebolito dalla pressione della industria chimica che ha gia' ottenuto la esclusione della maggior parte dei 100.000 composti immessi sul mercato europeo" conclude Polidori. 

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