Comunicato stampa - 13 dicembre, 2005
I Ministri dell'Unione Europea non sono riusciti a cogliere, oggi, un'opportunità unica per tutelare la salute dell'uomo e quella dell'ambiente dalla minaccia dei prodotti chimici nocivi: ad affermarlo sono le associazioni ambientaliste WWF, Greenpeace, Legambiente e Amici della Terra che esprimono grande disappunto perché il Consiglio sulla Competitività, riunito a Bruxelles, ha bocciato l'obbligo di sostituire i prodotti chimici pericolosi con alternative più sicure, quando esse sono disponibili, un principio cruciale del nuovo Regolamento Europeo sulla chimica, REACH, su cui il Parlamento Europeo, il mese scorso, si era espresso in maniera favorevole.
Allarme boicottaggio Reach.
Benché ai produttori sarà richiesto di "valutare" la
sostituzione delle sostanze più pericolose, i decisori dovranno
comunque garantire l'autorizzazione sotto una procedura di
"adeguato controllo", anche nel caso siano disponibili alternative
più sicure. Questa falla rappresenta un ben scarso cambiamento
rispetto al sistema attuale che sinora non ha garantito un adeguato
controllo nei confronti delle sostanze chimiche più pericolose e
non ha incentivato l'entrata sul mercato dei prodotti più
innovativi e sicuri di entrare nel mercato.
Il Consiglio ha rafforzato i requisiti della sostituzione per
ciò che riguarda i prodotti chimici persistenti e bioaccumulabili,
che rappresentano, però, soltanto una parte dei prodotti chimici
pericolosi. Gli Stati Membri hanno permesso in questo modo, alle
sostanze cancerogene, agli agenti chimici che minacciano la
riproduzione (per esempio lo ftalato DEHP) e agli interferenti
endocrini (per esempio bisfenolo A) di rimanere sul mercato, anche
se sono disponibili alternative più sicure.