Comunicato stampa - 1 giugno, 2005
Greenpeace e GeneWatch lanciano oggi il primo registro mondiale della contaminazione da Ogm: www.gmcontaminationregister.org. Il sito, con un pratico motore di ricerca, offre i dettagli di tutti i casi noti di contaminazione da Ogm di cibo, mangimi, semi e piante selvatiche nel mondo.
Nasce il primo registro mondiale on line della contaminazione da OGM. Il sito, con un pratico motore di ricerca, offre i dettagli di tutti i casi noti di contaminazione da Ogm di cibo, mangimi, semi e piante selvatiche nel mondo.
Greenpeace e GeneWatch lanciano oggi il primo registro mondiale
della contaminazione da Ogm: www.gmcontaminationregister.org. Il sito, con
un pratico motore di ricerca, offre i dettagli di tutti i casi noti
di contaminazione da Ogm di cibo, mangimi, semi e piante selvatiche
nel mondo. "Nessun governo o agenzia internazionale ha creato un
registro pubblico degli incidenti o degli altri problemi associati
alle colture Ogm. Non si può chiudere un occhio quando si ha a che
fare con il biotech che implica un rilascio incontrollato di
organismi viventi nell'ambiente afferma Federica Ferrario, della
campagna Ogm di Greenpeace.
Dalla loro introduzione nel 1996, gli Ogm hanno causato 62
incidenti legati alla contaminazione da Ogm illegali o senza
etichettatura, in 27 Paesi, in 5 continenti. E questi sono solo gli
incidenti di cui si è venuti a conoscenza. "Lanciamo oggi questo
registro mentre i governi si incontrano a Montreal per decidere sul
regime di responsabilità internazionale per le colture Ogm. Se non
si prendono delle misure concrete in questo senso, gli Ogm saranno
completamente fuori controllo" sostiene Ferrario.
Scorrendo il registro, si scopre che il maggior numero di casi
di contaminazione da Ogm si è registrato negli Stati Uniti (11
incidenti). La contaminazione da mais 'Starlink' si è verificata in
sette Paesi: Stati Uniti, Canada, Egitto; Bolivia, Guatemala,
Giappone e Corea del Sud. Il rilascio illegale di Ogm nell'ambiente
o nella catena alimentare è avvenuto in India (cotone), Brasile
(cotone e soia), Cina (riso), Croazia (mais), Europa, Germania
(papaia) e Tailandia (cotone e papaia). Sei casi di effetti
collaterali negativi in agricoltura sono stati riportati, inclusa
la diffusione di erbe infestanti resistenti agli erbicidi.